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 Polla (SA) - Convento di Sant' Antonio - Viale Michele Ragolia 1 - Polla (SA)

Il Convento di Sant' Antonio

Il complesso del Convento di Sant’Antonio sorge su di un pendio collinare e si adatta alle quote altimetriche, articolandosi in corpi di fabbrica che assecondano la morfologia del sito.

Lo schema tipologico può essere ricondotto ad un corpo di fabbrica a C cui si affianca un edificio a rettangolo allungato; nel primo trova posto il Convento, servito nei piani da corridoi di distribuzione coperti da volte, mentre l'edificio rettangolare ospita la Chiesa.
Al centro, tra l'ala conventuale e la Chiesa, è situato il Chiostro che compone le diversità planimetriche del complesso e lo riconduce a sostanziale unità architettonica.
Per una più comoda lettura, il complesso della Chiesa e del Convento si può scomporre in due distinte entità: la prima composta da pronao, navata, abside, campanile, Cappella dell'Immacolata; la seconda, ovvero il Convento vero e proprio, composta da un'ala a lato valle, biblioteca, sala congrega, chiostro e giardino.
La chiesa è sopraelevata rispetto al piano stradale ed è preceduta da una grande gradinata e dal pronao.

La facciata presenta semplici linee architettoniche e si ispira al classicismo tipicamente cinquecentesco con due ordini sovrapposti, conclusi da un frontone; nella zona inferiore, ove si apre il pronao, quattro agili colonne in pietra locale sostengono tre archi a tutto sesto, mentre la parte superiore, rifatta nel dopoguerra, presenta un balcone nel centro e due nicchie laterali divise da lesene di stile dorico.

All'interno del pronao, un tempo coperto da tre piccole volte, è situato l'ingresso alla chiesa, definito da un portale a tutto sesto che si svolge secondo una decorazione a fascia piana, motivo che si ripete a intaglio anche sulla seicentesca porta lignea a due ante recanti ciascuna una figura di Santi a mezzo busto.
Varcato il portone centrale ed entrati in Chiesa, appare un magnifico scenario decorativo, frutto di trasformazioni e di decorazioni sovrapposte, tra il Seicento e il Settecento, sulla Chiesa cinquecentesca.

Tipologicamente la Chiesa appare come una grande aula rettangolare, ampia e luminosa, con cappelle poco profonde, a nicchioni, terminante in un abside inquadrata nell'arco trionfale e saldata alla navata senza alcun elemento di mediazione, data l'assenza del transetto.
A destra, subito dopo l'ingresso, è situata la Cappella dell'Immacolata nella gran cornice di un magnifico arco di pietra con paraste corinzie su alti piedistalli.
Alle spalle dell'abside domina massiccio la mole quadrangolare del campanile, con quattro ordini senza ornamenti.
Tra l'abside e l'ala conventuale vi è la sagrestia: un ambiente semplice e modesto nell'insieme, arricchito soltanto da un bellissimo bancone per i paramenti sacri, intagliato io legno massiccio di noce dagli stessi anonimi frati scultori del coro.

Dalla Chiesa si passa nell'ala conventuale, nella quale un lungo corridoio, sormontato da una volta incannucciata, distribuisce le varie camere dei frati.
Sul lato destro si aprono otto stanze che hanno una magnifica vista sulla valle, mentre sulla sinistra, sei cellette, semplici e modeste guardano verso il chiostro. In fondo al corridoio, sulla sinistra, due porte immettono nella sala della Biblioteca, realizzata dopo alcuni rifacimenti negli anni sessanta.
Tra la Chiesa ed il corridoio si innesta un'ampia sala, con copertura io capriate lignee, dedicata a San Francesco.
Dal corridoio attraverso una vasta e comoda scalinata di pietra, si arriva al Chiostro. Nel centro è collocata la tradizionale cisterna datata 1550, caratterizzato da elementi architettonici disposti con classica semplicità: due colonne, sormontate da capitelli compositi che sostengono un’ architrave di pietra.
Intorno la pozzo, corre un ampio ambulacro, delimitato da quattordici archi a tutto sesto, che insistono su semplici pilastri in pietra, scandendo ritmicamente lo spazio.

Il quadriportico è arricchito da un ciclo di affreschi con storie della vita di San Francesco, con scritte esegetiche in versetti popolari, che si sviluppa sulle lunette delle pareti interne.
Sul lato sud del quadriportico si trova la grande sala del refettorio al quale si accede mediante un vestibolo in cui si apre una caratteristica scalinata in pietra che porta al piano superiore; sulla destra una porta immette nelle cucine.

La struttura di copertura del vestibolo è a solai di travi lignee, lasciate in vista assieme al tavolato e poggiata su mensoloni di pietra incastrati nel muro. Essa è parte restante dell'antico soffitto del Refettorio così come si presentava prima del rifacimento settecentesco, ed è stata recuperata da recenti lavori di restauro.
Il Refettorio è costituito da una semplice aula rettangolare con un'ampia volta a botte ribassata. Le pareti, nelle fascia inferiore, sono interamente rivestite da raffinate maioliche napoletane con ornati floreali dell'inizio del Settecento, mentre la parete di fondo è arricchita dall'affresco dell'Ultima Cena, realizzato dal pittore locale Innocenzo Gentile nel 1719.
Il corridoio del quadriportico distribuisce gli altri ambienti a piano terra, alcuni dei quali, a seguito degli ultimi lavori di restauro, ospitano il museo di arte sacra del convento.




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