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 Positano (SA) - Chiesa di Santa Maria Assunta e San Vito - Piazza Flavio Gioia - 84017 Positano (SA)

La chiesa madre, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Vito, con la sua cupola maiolicata caratterizza la visione paesaggistica di Positano. Probabilmente costituisce il cuore della cittadina, che sarebbe stata fondata da profughi pestani fuggiti dalla piana di Poseidonia nel X secolo per sfuggire alle devastazioni dei Saraceni. Il primo nucleo dell’edificio deriverebbe dalla chiesa medievale dell’Abbazia benedettina dedicata a Santa Maria Assunta. Ad essa sarebbe stata aggiunta la intestazione anche a San Vito in seguito all’unificazione con un’altra chiesa anch’essa di origini medievali ed andata distrutta in età moderna.

San Vito è il patrono e protettore della città costiera, e la sua venerazione deriverebbe proprio dall’esodo dei Pestani essendo il suo culto diffuso fin dal Medioevo anche nella regione del Sele. Secondo altre ipotesi, invece, il corpo sarebbe stato trasportato da Costantinopoli insieme a quello di sant’Andrea nel 1208 dal cardinale Pietro Capuano. Delle vicende medievali, però, l’edificio non presenta alcuna traccia architettonica in quanto esso è impostato con tre navate con dieci pilastri, terminante con la cupola di origini barocca. L’impianto dovrebbe risalire al 1778 quando l’intera fabbrica fu rifatta ampliando e modificando un precedente tracciato medievale. Alla fase originaria dovrebbe risalire il pluteo di Pistrice, databile al XII secolo, murato nel campanile.

Di fattura medievale è anche l’icona su tavola dell’altare maggiore raffigurante la Madonna Regina con Bambino, collegata all’ampia circolazione meridionale delle icone dipinte della Vergine con il Bambino. Del dipinto, realizzato con una vena espressionistica, colpisce l’impassibile e statica frontalità, coniugata con l’ampia profusione della doratura, dandole un’apparenza d’arcaicità, stemperata da una stesura più moderna come la forma dell’aureola definita con una raggiera a quadrifogli con aghi vegetali. Alla stessa maniera il panneggio cade morbido con linee sinuose accarezzando i personaggi sacri ma senza fornirgli volume. Si assiste in tal modo ad una totale smaterializzazione dei corpi rendendoli eterei e spirituali come nella migliore tradizione bizantina. anche se non regge alcun confronto con la pittura sia dell’XI sia del XII secolo. Essa va inquadrata, pertanto, nell’ambito della ripresa che si registra proprio a cominciare dai primi decenni del XIII secolo.

Di San Vito, invece, esitono due notevoli opere d’arte. La prima è uno sportello reliquario in marmo per la custodia delle reliquie, databile alla fine del Quattrocento. La seconda è un notevole busto in argento e rame dorato, su cui è riportata la data 1599, anche se la testa,dalle forme accademiche e classicheggianti, sembra essere precedente del periodo rinascimentale. Da segnalare all’interno anche una Circoncisione, dipinta su tavola anch’essa del 1599, di cui ricorre un’impossibile attribuzione a Frabrizio Santafede.



Chiesa S. Maria Assunta e S. Vito
Piazza Flavio Gioia
84017 Positano (SA)




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