Costiera Amalfitana
La Campania è una delle regioni europee con la più elevata diversità paesaggistica, biologica, culturale: nonostante l'impetuosa urbanizzazione dell'ultimo sessantennio, più dell'85% del territorio regionale è ancora costituita da aree coltivate, boschi, pascoli ed aree naturali, che nel loro insieme compongono un mosaico paesaggistico straordinariamente articolato.
La genesi dei paesaggi campani è innanzitutto la storia del lavoro di lunga durata che l’uomo ha compiuto sui suoli e sulle terre, per costruire, lavorando con la natura, i propri ambienti di vita, all’interno di grandi progetti collettivi, centuriazione, bonifica, terrazzamenti, realizzando - attraverso un’opera di progettazione e ingegneria agraria non necessariamente formalmente codificata, ma sempre pienamente consapevole delle limitazioni e opportunità offerte dai diversi contesti fisiografici - macchine ecologiche mirabili e coerenti, caratterizzate da delicati e complessi equilibri e funzionamenti.
L’eredità dei paesaggi rurali, assieme alla molteplicità di valori e significati loro attribuiti dalle comunità che li abitano e dagli outsiders, costituisce il riferimento delle principali politiche ambientali per la gestione sostenibile delle risorse di base, suolo, acqua, aria, biodiversità, e la lotta al cambiamento climatico, nonché il patrimonio di risorse di base per economie locali basate sull’agricoltura multifunzionale, la produzione alimentare di qualità, l’ospitalità, l’escursionismo, il turismo rurale.
Nel solco tracciato dal Codice e dalla Convenzione europea del paesaggio, un lavoro di sensibilizzazione è stato pure fatto in questi anni in Campania, per divulgare il patrimonio collettivo costituito dai paesaggi rurali della regione.
L’esperienza più recente fa ricorso agli strumenti interattivi del WEB 2.0, con la realizzazione in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura di un blog, Paesaggi rurali della Campania[1], nel quale viene condivisa con gli utenti la documentazione tecnica e divulgativa di base sui paesaggi regionali, proponendo schede descrittive agili, assistite da una ricca iconografia. Gli articoli del blog riguardano sia i paesaggi, organizzati secondo uno schema fisiografico di immediata comprensione, paesaggi montani, collinari, vulcanici, di pianura, costieri; sia i diversi temi trasversali che riguardano le politiche paesaggistiche, consumo di suolo, rapporto urbano/rurale, dinamiche di uso del suolo e abbandono colturale, rete ecologica e biodiversità, rischio ecc.
Il linguaggio impiegato è piano, non specialistico, e mira a chiarire gli aspetti particolari, il valore e la funzione di ciascun paesaggio, in rapporto al sistema regionale considerato nel suo insieme. L’idea era che un modello comunicabile dei paesaggi della Campania potesse essere meglio veicolato ricorrendo a una semplificazione didattica, nella quale ciascun paesaggio divenisse tassello elementare di un lessico basico, fondamentale, comprendente un numero ristretto di tipologie, utilizzando il quale ciascuno di noi sia in grado di interpretare compiutamente e consapevolmente i diversi spazi di vita, riconoscendone significati e valori.
L’ipotesi alla base della progettazione del blog parte dalla consapevolezza di come un modello veramente comunicabile dei paesaggi regionali debba necessariamente in prima battuta mirare ad una semplificazione didattica, nella quale ciascun paesaggio diventa tassello elementare di un lessico basico, di un alfabeto fondamentale, comprendente un gruppo limitato di tipologie, attraverso le quali ciascun individuo è in grado di interpretare compiutamente e consapevolmente il proprio particolare spazio di vita, in rapporto all'articolato sistema regionale, attribuendo al proprio habitat i significati e i valori più appropriati, consapevoli e coerenti.
In questo senso, una competenza di base sui paesaggi regionali deve veramente essere considerata come un arricchimento della cultura civica, irrinunciabile, di ciascun individuo e cittadino della Campania: un insieme strutturato di conoscenze che può consentire di vivere meglio, e di conformare l'agire individuale nel senso di una cura, rispetto e miglioramento quotidiano e costante del comune ambiente di vita, nello spirito autentico del Codice e della Convenzione europea del paesaggio.
Da questo punto di vista, il modello paesaggistico proposto nel blog rappresenta evidentemente un punto di partenza, una cassetta degli attrezzi per andare alla scoperta dei paesaggi regionali che rivelano poi, a un’analisi più approfondita, una complessità crescente e straordinaria, che nessuna analisi e cartografia saprà mai raccontare, e che le comunità locali sono chiamate quindi a scoprire, interpretare, difendere, come adempimento al dovere collettivo, scritto in Costituzione, di migliorare e difendere ogni metro quadro del territorio regionale, al quale è assegnato un proprio valore e dimensione paesaggistica.
In questo viaggio impegnativo, siamo solo all'inizio. Dal punto di vista istituzionale, c'è da percorrere il tragitto impegnativo verso il nuovo piano paesaggistico regionale. Dal punto di vista culturale e sociale, c'è da rafforzare presso una più ampia cittadinanza la conoscenza e la consapevolezza dei propri paesaggi, come elemento di un bagaglio basilare di un'educazione civica più sviluppata, attrezzata, consapevole.
E' evidente come le due strade debbano convergere, nel senso che, da un lato, le buone politiche per i paesaggi rurali ed urbani della Campania rischiano di restare inefficaci in assenza di un forte e consapevole sostegno e contributo partecipativo da parte dell'opinione pubblica; e che, dall'altro, una cittadinanza consapevole si rafforza, si trasmette e matura nel tempo, in presenza di un'azione amministrativa, e di scelte credibili e coerenti.
Antonio di Gennaro
Agronomo territorialista, RISORSA Napoli
Collina costiera del Cilento
Colline Irpine
Piana del Sele
Rilievi vulcanici dei Campi Flegrei
Complesso del Somma-Vesuvio
Bibliografia
Di Gennaro A., Migliozzi A. e Marotta M. (2019). Una fase storica nuova per i paesaggi italiani. Economia della cultura, fascicolo 3/2019, Il Mulino, Bologna.
di Gennaro A. (2018). Ultime notizie dalla terra. La Terra dei fuochi: questioni per il Paese intero. Ediesse, Roma
di Gennaro A. (2015). La terra ferita. Cronistorie dalla Terra dei fuochi. Clean edizioni, Napoli.
di Gennaro A. (2014). Urbanizzazione e territorio rurale in Italia: lo spazio, il tempo, le parole. In: Contenere il consumo di suolo. Saperi ed esperienze a confronto, a cura di Cartei G.F. e De Lucia L., Editoriale Scientifica, Napoli
di Gennaro A. (2014). Per una storia dell’ecosistema metropolitano di Napoli. In: Meridiana, numero 80, “Città metropolitana”, a cura di Gabriella Corona e Antonio di Gennaro, Viella, Roma
di Gennaro A. (2013). La Campania e i Sistemi Territoriali Rurali (STR): uno sguardo d’insieme (con Emilia Casillo). In: Regione Campania, Il territorio rurale della Campania. Un viaggio nei sistemi agroforestali della regione attraverso i dati del sesto Censimento Generale dell’Agricoltura, Napoli
di Gennaro A. (2012). La misura della terra. Crisi civile e spreco del territorio in Campania. Clean edizioni, Napoli.
di Gennaro A. (2012). La tutela del territorio rurale in Campania. Italia Nostra. Ente Parco metropolitano delle Collline di Napoli. Clean edizioni, Napoli.
di Gennaro A. (2008). La terra lasciata. Clean, Napoli.
di Gennaro A. e Innamorato F.P. (2005). La grande trasformazione. Il territorio rurale della Campania 1960-2000. Clean, Napoli.
di Gennaro A. (2005). Piani imperfetti. Il caso del piano urbanistico della provincia di Napoli. Clean, Napoli.
di Gennaro A. (2002). I sistemi di terre della Campania. Selca, Firenze
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