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Fontane in cittą: la fontana di palazzo Capasso #iorestoacasa #laculturanonsiferma


fontana palazzo capasso

 

Studio del 1997, preliminare al restauro.
 
Attualmente il giardino è di pertinenza dell’appartamento situato al piano terra, rispetto alla quota della via Ferrante Sanseverino,  del palazzo di proprietà del Comune di Salerno.
 
Oltre l’affaccio sul giardino, l’appartamento comprende un terrazzo a sud posto alla stessa quota dell’ingresso, e quindi sopra elevato di circa 7 m rispetto agli orti terrazzati inferiori. Su questo terrazzo si trova una fontana la cui quinta muraria cela la visione globale del giardino, lasciando intravedere solo uno scorcio laterale della scaléa pergolata.

È da escludersi che tale manufatto sia in relazione con l’architettura del giardino. Infatti la quinta della fontana, dal lato di quest’ultimo, si presenta totalmente anonima, apparendo come una continuazione della cortina edilizia. La fontana sembra, invece, logico fuoco prospettico per chi usciva dal loggiato, originariamente presente sul terrazzo dal lato opposto, la cui traccia è visibile sul varco arcuato che si individua sulla parete. Oggi la fontana appare forzatamente inserita nel prospetto del palazzo, mortificata dalla realizzazione del balcone del secondo livello e dalla presenza dell’apertura invetriata che disturba lo scorcio visuale.

Altro elemento la cui lettura si percepisce debolmente è la presenza di un loggiato sul prospetto longitudinale della terrazza, che fa pensare ad un disegno architettonico congruente con la preziosità del della fontana.  Lo stato di degrado della fontana ha richiesto una particolare cautela nell’esecuzione dell’intervento, al fine di preservarne il ricco apparato decorativo. Si è dovuto operare alle spalle della quinta muraria procedendo all’eliminazione delle superfetazioni in muratura. La demolizione della soletta a sbalzo e del pilastro in c.c.a. sarà operata dopo la rimozione dello sporto del balcone che verrà effettuata dal Comune.

L’intervento di consolidamento murario ha comportato un pre-consolidamento delle parti  a rischio e poi la realizzazione di cuciture armate,  ortogonali all’andamento della lesione da schiacciamento. Quando sarà completato il consolidamento con il recupero degli elementi di ornato, dei decori minuti, delle concrezioni e delle spugne esistenti, ed il ripristino degli elementi lineari, sarà indispensabile un momento di riflessione critica sul restauro vero e proprio, per valutare l’opportunità delle reintegrazione fondate, riguardanti  le parti perse, nel rispetto delle istanze storiche ed artistiche.

La tipologia della fontana richiama alla mente, a primo acchitto, la ricca impaginazione delle fontane di fine cinquecento: a Ninfeo, con la nicchia centrale a forma di conchiglia riquadrata da colonne festonate con capitelli, dal timpano a volute e la vasca polilobata. Un vastissimo repertorio di queste fontane ci è stato tramandato dall’ eclettico fontanaro et ingegnero de aqua Francesco Antonio Nigrone che dal 1585 al 1609 disegnò numerosi e fantasiosi tipi di fontane, giochi d’acqua, apparati scenografici, macchine idrauliche viste a Napoli, Avellino, Roma, Firenze e raccolti nel manoscritto XII G59-60, della Biblioteca Nazionale di Napoli. Ma l’appartenenza del manufatto ad epoca successiva si rivela soprattutto dal tipo di capitelli sei-settecenteschi che ornano le colonne festonate e dalle decorazioni a triglifi di sapore neoclassico sulla sommità delle paraste. L’utilizzo delle concrezioni calcaree per le decorazioni delle superfici non ha per la nostra fontana il valore semantico che assumeva in quelle a grotta manieriste, dove sottolineava l’interazione arte-natura attraverso la magia della metamorfosi. Qui, invece, questo tipo di decorazione assume una valenza quasi architettonica: il sapiente gioco di chiaroscuro tra la scabra e scura superficie del calcare e il levigato stucco bianco sottolinea l’articolarsi dello spazio in pieni e vuoti: un escamotage per superare la rigorosa frontalità dell’impianto privo di sculture.   
 

Fontane in Città – XII Settimana dei Beni Culturali I luoghi del patrimonio, Salerno 1997
Edizioni Menabò

 

La fontana oggi



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