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10 novembre 2020 - SALERNO - Chiesa di San Giorgio: Opere d’arte #laculturanonsiferma
Foto Vincenzo D'Antonio
Al primo decennio del Settecento va datato l’affresco di Michele Ricciardi raffigurante La visione di sant’Idelfonso.
L’opera più antica è la tavola di Andrea Sabatini, datata 1523, raffigurante La Vergine con il Bambino e santi e una suora orante, collocata su uno degli altari a destra. Si tratta di un dipinto che, nonostante i richiami raffaelleschi, denuncia ancora fresco l’interesse per l svolta manierista di qualche anno prima nella Madonna di Costantinopoli del Museo D [continua a leggere] |
05 novembre 2020 - SALERNO - Chiesa san Giorgio #laculturanonsiferma
Fotografia Vincenzo D'Antonio
Una modifica progettuale del complesso, certamente, deve essere intervenuta nella seconda metà del XVI sec. con la riunificazione dei monasteri femminili della città disposta dal papa Sisto V e la convergenza in San Giorgio delle monache dell’Ordine Benedettino. Ovviamente, il loro accresciuto numero richiese un adeguamento anche delle strutture. Per questo motivo il monastero fu sottoposto ad una serie di lavori e le suore furono temporaneamente trasferite in uno dei monasteri l [continua a leggere] |
05 novembre 2020 - SALERNO - Chiesa di San Giorgio: Opere d’arte #laculturanonsiferma
La realizzazione della gran parte dei dipinti murali interni copre un arco di tempo che ragionevolmente può essere fissato entro il primo lustro degli anni settanta del XVII secolo. Nel 1675 Angelo Solimena firmava il ciclo della Passione nella volta della cantoria con la scritta Angelus Solimenus pingebat 1675. Solo un anno prima , nel 1674, la chiesa era stata inaugurata come si evince dalla scritta in controfacciata ed è probabile che per quella data gran parte della decorazione dovesse già essere ultimata.
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05 novembre 2020 - SALERNO - Chiesa di San Giorgio: Opere d’arte di Francesco Solimena #laculturanonsiferma
A distanza di soli cinque anni da Angelo Solimena interviene anche il figlio Francesco, il quale realizza tre celebri pannelli murali raffiguranti Le sante condotte al martirio, La visione di suor Agneta, Le sante in meditazione, frammentario e lacunoso, che costituiscono le migliori opere barocche presenti a Salerno. Le notizie su questi dipinti ci sono fornite da Bernardo De Deminici, il quale afferma che furono realizzati dal pittore all’età di 23 anni. Considerato che Francesco nacque a Canale di Serino nel 16 [continua a leggere] |
05 novembre 2020 - AVELLINO - La Fontana di Grimoaldo #laculturanonsiferma
Lo sviluppo urbanistico dell’Avellino normanna si contraddistinse in due fasi: nella prima l’agglomerato cominciò ad estendersi ordinatamente nella cerchia delle mura, visto che per ovvie ragioni di difesa e di controllo dei cittadini era vietato costruire al di fuori della cinta. Nel tempo, però, si cominciò a costruire anche lungo le strade di maggior traffico, spesso con andamento lineare, a volte in agglomerati più compatti. Nacquero così i borghi costruiti al di fuori delle l [continua a leggere] |
03 novembre 2020 - AVELLINO - "Irpinia 1980. Evocare il terremoto, ripensare i disastri"
Una pubblicazione e una mostra fotografica a quarant’anni dal sisma di Campania e Basilicata. Un libro, una mostra, un convegno: le iniziative dell'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale MiBACT in sinergia con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino per il Quarantennale del terremoto in Irpinia.
Il secondo volume di Visioni d'archivio interamente dedicato al terremoto Irpino è a cura di Irene Falconieri, Fabio Fichera, Simone Valitut [continua a leggere] |
02 novembre 2020 - SALERNO - Monastero e chiesa san Giorgio (prima parte) #laculturanonsiferma
Il monastero di San Giorgio, oggi trasformato in caserme della Guardia di Finanza nel lato nord e dell’Arma dei Carabinieri a sud, costituisce uno dei più antichi insediamenti monastici di Salerno.
La sua origine è contemporanea all’insediamento longobardo. La prima menzione, infatti, si trova in un diploma dell’ 819, successivo di soli trenta anni al complesso palatino di San Pietro a Corte, fondato da Arechi II nel 787, che sorge proprio di fronte e a breve distanza. Nel documento esso viene indicato [continua a leggere] |
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