Si confonde quasi col paesaggio circostante la suggestiva chiesa di Santa Maria de Olearia, in una dimensione sospesa tra la roccia, entro la quale è scavata, e il mare. Un protocollo d’intesa siglato recentemente tra la Soprintendenza di Salerno e il Comune di Maiori mira a dare al complesso una seconda vita, facendone il centro di una programma di aperture e tour finalizzati alla conoscenza ed alla valorizzazione del territorio.
Ieri mattina nella sede della Soprintendenza di Salerno il sindaco di Maiori, Antonio Capone, ha presentato le prossime iniziative che interesseranno la chiesa, per le quali è stato fondato un comitato Cultura, composto da professionisti locali, studenti e giovani impegnati nel servizio civile, che, a titolo gratuito, si occuperanno non solo dell’apertura del sito ma anche di accompagnare i turisti in visite guidate alla scoperta delle emergenze storico-artistiche del territorio.
La prima novità è che il sito abbaziale sarà visitabile tre giorni a settimana: mercoledì, sabato e domenica, da maggio a dicembre (mercoledì e sabato dalle 15,30 alle 18,30, la domenica dalle 10 alle 13). Durante le aperture sarà attivo un servizio navetta che trasporterà turisti e visitatori dal centro di Maiori a Santa Maria de Olearia. «La storia del nostro paese – spiega il sindaco di Maiori, Antonio Capone– verrà raccontata in chiave moderna, mediante l’utilizzo di tutti i nuovi strumenti tecnologici di cui oggi disponiamo. A tal proposito, abbiamo dedicato a questi eventi il sito internet “maioricultura.it” e una serie di brochure informative depositate presso gli alberghi e i centri ricettivi del territorio. L’obiettivo è quello di affiancare al turismo balneare il turismo culturale».
Lina Sabino, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza, descrive la Chiesa di Santa Maria de Olearia come il fiore all’occhiello del sistema monastico dell’intero territorio amalfitano. La Soprintendenza ha sempre contribuito al ripristino e alla salvaguardia della chiesa e degli affreschi. Sabino cita il recente progetto di manutenzione per la canalizzazione e il convogliamento fuori dalla grotta entro cui è collocata la chiesa delle acque delle stalattiti soprastanti che finivano per danneggiare sia le strutture architettoniche sia gli affreschi.
Il progetto è stato affidato ad Alessandro Mautone, uno dei ceramisti più importanti d’Italia, che ha realizzato dei vasi, tutti diversi tra loro e collegati tramite una tubazione in rame, che raccolgono l’acqua e la portano fuori dal sito. Una perfetta integrazione tra arte e tecnica, nonché momento di dialogo tra antico e moderno. Il sindaco di Maiori spiega come la visita a Santa Maria de Olearia si inserisca in un contesto più ampio di iniziative ed eventi: «Tutta la città sarà animata da una serie di tour e percorsi tematici alla scoperta dei suoi pregi ambientali, come i terrazzamenti di limoni, eccellenza gastronomica del territorio, o artistici, alla ricerca dei luoghi che hanno fatto da cornice ai film di Roberto Rossellini girati proprio a Maiori dal grandissimo regista neorealista e che hanno fatto della città un set cinematografico a cielo aperto». «La difficoltà
– spiega il sindaco – sarà anche quella di accedere a queste grotte-catacombe che caratterizzano il sito perché alcune insistono su proprietà private e, per questo motivo, non vengono più visitate da tempo. Bisogna porre attenzione sul problema della fruibilità».
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