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Scavi di Pompei, boom di visitatori. Bene anche Caserta e Ascea. Articolo di stampa tratto da IL GAZZETTINO VESUVIANO Quotidiano Online - Web TV di luned́, 8 ago 2016 08 agosto 2016
Salerno / I dati più significativi delle presenze nella domenica gratuita dedicata alle Olimpiadi.
Circa 23mila persone hanno visitato ieri gli Scavi Archeologici di Pompei, mentre più di 11mila sono stati i visitatori che si sono recati alla Reggia di Caserta. Sono i dati più significativi delle presenze nella domenica gratuita dedicata alle Olimpiadi nei musei e siti culturali campani. Pompei, con i suoi 23.516 visitatori si colloca al secondo posto in Italia dopo il Colosseo per numero di ingressi. In Campania i dati diffusi dal Ministero per i Beni Culturali fanno registrare anche: 4.764 visitatori a Paestum; circa 4 mila al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; 3.821 negli Scavi di Ercolano e 2308 per il Museo di Capodimonte. Affluenza record anche Ascea, presso il parco archeologico di Velia nel fine settimana (sabato e domenica) con ben 900 ingressi, con una punta massima proprio domenica 7 agosto, con 751 visitatori. Bene anche per il complesso monumentale di San Pietro a Corte, a Salerno, con un complessivo 350 unità. Gli altri siti gestiti dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, hanno registrato i seguenti numeri: Minori, Villa Romana (113); Mirabella Eclano, Parco archeologico di Aeclanum (48). Il Parco archeologico di Velia coincide con il sito dell’antica colonia di Elea, fondata da coloni greci provenienti da Focea, in Asia Minore, intorno al 540 a. C.Velia è il nome romano della città. Posta sul promontorio che anticamente si protendeva sul mare e che oggi separa la piana dell’Alento da quella di Ascea, la città è ben riconoscibile nel circuito delle sue mura e nei principali monumenti, oggi visibili per la maggior parte nei rifacimenti subiti in età romana. L’area del Parco, tutta visitabile, è di circa dieci ettari, e corrisponde a solo una parte dell’antico spazio urbano, di circa novanta ettari. Negli anni 60 del 900 è stata avviata un’intensa attività di ricerca e di esplorazione dell’area che ha portato alla definizione del tessuto urbanistico all’interno della cinta muraria.
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