di Paolo De Luca
Dopo anni di carenza di finanziamenti, il Mibac storna finanziamenti europei per il recupero totale del sito risalente al primo secolo dopo Cristo
Cinque milioni di euro per un restauro radicale della Villa romana di Minori. Il sito archeologico risalente al primo secolo, spettacolare residenza in costiera amalfitana che disponeva anche di un triclinio-ninfeo decorato, è al centro di un progetto di recupero della soprintendenza di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule.
Dopo un lungo periodo di carenza fondi per la manutenzione ordinaria, il sito riceve un finanziamento comunitario, che insisterà su indagini approfondite, volte a risolvere le maggiori criticità. Si procederà poi ad un primo intervento di restauro estensivo.
Un segmento consistente dei lavori (condotti anche attraverso accordi con enti e università, a cominciare dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro del nostro Mibac) riguarderà il recupero degli apparati decorativi, tra stucchi, mosaici, intonaci dipinti.
Articolo di stampa tratto da la Repubblica.it edizione Napoli del 17 febbrario 2021
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