Vi è un abuso che da decenni sfregia la costa cilentana proprio sotto la nota Torre di Velia inserita nell’omonimo parco archeologico, ma che, inspiegabilmente, non si riesce a far demolire: la casa nell’acqua!
Si tratta di un costruito, ben diverso dagli antichi avamposti tipici anche del Cilento, che, grazie a massicce opere di difesa sui tre lati, resiste arrogantemente alla forza del mare nel quale da vari anni, oramai, si addentra. L’erosione in continua evoluzione nel litorale compreso tra gli abitati dislocati a mare di Casal Velino e di Ascea, particolarmente accentuata alla foce del fiume Alento, sta, infatti, alterando la bellissima spiaggia la quale ha contribuito a rendere questi luoghi delle note mete per la balneazione, ma gli abusi, che per altro hanno favorito loro stessi tale criticità, sino ad ora permangono.
La casa nell’acqua è una costruzione privata di due livelli interamente abusiva come la scogliera, sempre più rilevante, che la salvaguarda e le opere pertinenziali, incluso il parcheggi. Tale immobile, con la sua significativa consistenza accresciuta dai manufatti accessori, impatta in modo particolarmente negativo nel paesaggio rappresentando un ostacolo fisico e percettivo, interrompendo bruscamente la continuità dell’arenile e ledendo la vista dei quadri naturali altrimenti godibili, costituiti dalla costa dominata dall’Acropoli di Velia, dal litorale di Ascea e, più lontano, da Capo Palinuro.
La proprietà ha presentato un’istanza di condono ex lege n. 47/1985 per il solo fabbricato, d’altronde una qualsiasi richiesta di sanatoria è improponibile per la massicciata che la circonda.
Le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal Comune di Casal Velino sul condono sono state più volte annullate da questa Soprintendenza le cui motivazioni, seppure dopo lunghi anni di contenziosi, sono state riconosciute fondate e valide dal Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sez. di Salerno, con sentenza n. 11168/2010 e, quindi, dal Consiglio di Stato - sez. VI con la sentenza n. 2333/2018.
Ciò nonostante e benché sia diventata, nel frattempo, uno dei simboli maggiormente conosciuti dell’illegalità della zona, la casa nell’acqua resta al suo posto protetta, oltre che dalla scogliera, anche dal perpetrarsi delle inadempienze degli Uffici Comunali.
Tale scempio non può essere tralasciato, né dimenticato perciò è importante che questa Soprintendenza perseveri nel proprio operato così da ridare il giusto decoro e la bellezza ai luoghi.
Responsabile dell’Area Funzionale VI – arch. Eleonora Sciré
#GiornataNazionaleDelPaesaggio
#GNP2021
#MiC
|