Il Pianoro di Laurelli
In occasione delle Giornata del Paesaggio promossa dal Ministero della Cultura, faremo un viaggio in alcuni siti archeologici che non solo sorgono in contesti paesaggistici di notevole rilevanza, ma la cui scoperta è stata fondamentale per consentire di conservare intatte intere porzioni di paesaggio. In questa prospettiva si è esplicata l’attività della Soprintendenza, spinta dalla convinzione che il paesaggio quale “territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni” costituisca un contesto irripetibile da preservare.
Laurelli
L’insediamento lucano di Caselle in Pittari, piccolo comune cilentano affacciato sul golfo di Policastro, si estende in località Laurelli su un ampio pianoro, delimitato da due corsi d’acqua, in una posizione direttamente connessa con l’itinerario che collegava il Vallo di Diano alla fascia costiera, attraverso le valli del Bussento e del Mingardo. Il pianoro è circondato, da un lato, dalle colline che si saldano alla dorsale montuosa del Cervati e, dall’altro, dalle creste dei Capitenali e del monte Bulgheria.
Le indagini sistematiche nel sito hanno preso il via nel 1990, in occasione di un intervento di emergenza dovuto all'espianto di un uliveto secolare che allora occupava l'intero pianoro. Da allora la Soprintendenza Archeologica di Salerno ha condotto a Laurelli diverse campagne di scavo e acquisito al demanio dello Stato l’area dell’insediamento, determinando così la tutela anche di un uno straordinario contesto paesaggistico. Attualmente sono in corso indagini archeologiche da parte del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’università di Salerno.
L’area dell’abitato antico è caratterizzata da un impianto stradale regolare con almeno un asse viario principale, intersecato perpendicolarmente da strade minori. Qui sono state messe in luce alcune abitazioni di notevole estensione, organizzate intorno a un cortile centrale su cui si aprivano ambienti di diverse dimensioni. Questi edifici, per distribuzione dello spazio e tecniche costruttive, ricordano alcune strutture di uguale destinazione rinvenute in altri centri lucani limitrofi. Associato a questa fase di vita dell’insediamento è un piccolo nucleo di sepolture, rinvenuto poco distante dall’abitato e databile alla fine del IV sec. a.C. L’area archeologica di Laurelli rappresenta un tassello fondamentale per ricostruire le dinamiche dei rapporti e degli scambi che, in epoca lucana, videro protagoniste le genti stanziate in quest’area.
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Caselle in Pittari, veduta dell'area archeologica di Laurelli
Caselle in Pittari, dettaglio della Casa con tecnica a scacchiera
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