Situata su un pendio, a pochi passi dal centro storico del Comune di S. Angelo dei Lombardi, e a poca distanza dall’abbazia benedettina del Goleto, la masseria si sviluppa secondo un’aggregazione lineare a forma per lo più rettangolare. Essa fa pensare ad un’abitazione signorile, composta da ambienti al piano terra che rappresentavano le abitazioni dei braccianti nonché nuclei per i servizi quali stalle per ricovero degli animali, pollai, forni, e da un piano superiore adibito ad abitazione per il proprietario o il conduttore dell’azienda agricola, e con la torre colombaia avente una duplice funzione di allevamento di colombi e di punto di guardia per il fondo divenendo così preciso segnale di riferimento geografico. Lo sviluppo di questi nuclei avviene intorno ad un elemento unificatore costituito dalla corte interna scoperta, dalla quale si snodano i diversi percorsi di collegamento agli ambienti.
Nella corte interna dell’agglomerato si trova una fontanella, utilizzata un tempo come fonte per attingere acqua per uso domestico, dal nome molto particolare: fontana Orella, probabilmente in origine Gorrella come viene riportato in documenti antichi del catasto rustico di S. Angelo dei Lombardi, in cui la masseria viene definita come Casa rustica località Fontana Gorrella, molto probabilmente di proprietà della famiglia dei Petito, i quali avevano in quel tempo ingenti proprietà terriere con annesse abitazioni.
Probabilmente successivamente all’insediamento originario si sono aggiunti nuovi corpi di fabbrica in modo da ingrandire l’ambito costruito con la delimitazione dello spazio interno e i percorsi di collegamento esistenti fino a determinare l’attuale stato di configurazione di un complesso organismo omogeneo e funzionale, dove l’ingresso principale è posto in corrispondenza del lato maggiore e rivolto verso una piccola corte, mentre il collegamento con il piano superiore avveniva attraverso una scala esterna in pietra. Le differenti integrazioni e aggiunte rispetto al corpo di fabbrica originario emergono anche attraverso un’attenta analisi dei materiali impiegati nella realizzazione degli ambienti residenziali e di servizio alle attività agricole. Interessante notare la presenza di bellissimi portali in pietra e di molteplici elementi architettonici che arricchiscono e rendono di particolare riguardo tale casale rurale. Tutto l’intero complesso architettonico rurale è stato attivo fino alla data del sisma del 23 novembre del 1980 da quando si sono avuti crolli e danni notevoli alle strutture tanto da renderlo inagibile fino a farlo giungere all’attuale stato di degrado e di abbandono.
Responsabile scientifico del progetto: arch. Alessandra Trivelli
Incaricati studio e catalogazione Masseria: arch. Maria Del Vicario - arch. Isabella Petecca – arch. Franca Stanco
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