La masseria, risalente probabilmente all’inizio del ‘900, è ubicata ad ovest dell’attuale agglomerato urbano, nella contrada Casale, area del territorio comunale in cui si fanno risalire i primi villaggi pre-romani, a seguito di ritrovamenti archeologici risalenti al IV-III sec. a.C. Il contesto di riferimento è ancora oggi di tipo prevalentemente agricolo, infatti attorno alla masseria si distendono grandi appezzamenti di vigneti di aglianico, oggi fonte di economia per il comune di Paternopoli, e altrettanti piccoli campi privati per la coltivazione dei prodotti di stagione.
La masseria si caratterizza per la sua semplicità geometrica, a pianta rettangolare, si sviluppa su due livelli, con il fronte sud-ovest cieco prospiciente la strada comunale. L’ingresso al piano terra, una volta adibito a residenza e oggi a ricovero di animali, avveniva sul lato nord-ovest, mediante due grandi arcate oggi chiuse, e sul fronte sud-est mediante un portone di dimensioni minori. Quest’ultimo risulta quello attualmente utilizzato per l’ingresso all’ambiente unico del piano terra, intonacato a calce forse per ragioni di igiene a fronte dell’uso che se ne fa oggigiorno e con solaio a vista realizzato mediante putrelle in ferro e laterizi.
L’ingresso al piano primo, il piano nobile di un tempo, avviene esclusivamente mediante una scala esterna, posta sul fronte nord-est, anch’essa in pietra faccia vista come il parapetto e il paramento della masseria stessa. Il piano superiore si divide in 3 ambienti, il primo dei quali, quello d’ingresso, ancora oggi conserva un antico forno e un camino in mattoni faccia vista. Il solaio piano è realizzato con tavolato in legno e travicelli di sostegno anch’essi a vista. Da questo solaio si accede poi al sottotetto, mediante una botola, da cui è possibile vedere la struttura lignea delle capriate per il sostegno del tetto a due falde, con manto di copertura in coppi e sottocoppi di argilla, e una fila di romanella.
Il paramento murario, in condizioni discrete, lascia in evidenza l’intera tessitura muraria, realizzata con blocchi di pietra calcarea abbastanza regolari ed inserti di scaglie di mattoni, laterizi e coppi di recupero. Sono visibili anche le piattabande: al piano terra realizzate con blocchi di pietra disposti ad arco a raso con la muratura, mentre quelle del piano superiore sono in legno. Si distinguono anche le cornici delle aperture: quelle del piano terra sono in pietra bianca che incorniciano tutti e 4 i lati dell’apertura, quelle del piano primo invece, hanno il davanzale in pietra bianca. Altri elementi caratteristici visibili sono l’elemento in pietra semicircolare, a cui venivano legati gli animali da soma, disposto sotto l’apertura al piano terra sul fronte sud.
Responsabile scientifico del progetto: arch. Alessandra Trivelli
Incaricati studio e catalogazione Masseria: arch. Maria Del Vicario - arch. Isabella Petecca – arch. Franca Stanco
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