La masseria, risalente probabilmente al XIX secolo, è ubicata in aperta campagna, lontana dall’abitato, in prossimità dell’autostrada Napoli-Canosa e al confine tra il comune di Mirabella Eclano e quello di Bonito; presenta due piani fuori terra, di altezza totale di circa 13 metri, ed ha una forma complessa: iI corpo principale è di forma rettangolare e si sviluppa prevalentemente in lunghezza, ad eccezione della torre colombaia sul lato destro; i corpi secondari si sviluppano nella parte retrostante dell’edificio principale e si presentano come un insieme di strutture rettangolari aggregate tra loro.
Osservando l’interno della masseria è possibile intravedere i solai con travi e tavolato in legno ed è possibile comprendere che i locali al piano terra erano adibiti a deposito degli attrezzi e usi agricoli, mentre i locali al piano superiore, probabilmente, erano ad uso abitativo dei proprietari del fondo. Tutti gli edifici del complesso hanno tetti lignei a doppia falda in pessimo stato di conservazione con crolli dei coppi di copertura in alcune parti. La struttura della masseria è in muratura di blocchi di pietra calcarea, con una tessitura per lo più irregolare e malta comune. In alcune zone sono presenti scaglie e ricorsi di mattoni. Le pareti esterne presentano fenomeni di degrado con visibile distacco di intonaco. La facciata principale presenta, al centro, una scala lapidea ad un’unica rampa per l’accesso al piano superiore. Una seconda scala in marmo, probabilmente di servizio, è ubicata sul lato destro della masseria, ed è coperta da una tettoia.
Il piano terra e il primo piano sono collegati solo esternamente. Sono presenti altre due scale, una in marmo, l’altra lapidea, sempre ad unica rampa, a servizio dei blocchi secondari dell’edificio. Nella zona posteriore del complesso sono visibili chiari interventi di epoca moderna, come la chiusura di alcune aperture con blocchi forati di laterizi.
E’ visibile, sulle murature della torre colombaia, elemento dell’intero complesso meglio conservato, un intervento strutturale volto ad applicare un’azione di contenimento delle pareti attraverso l’uso di catene, tiranti metallici. Questi elementi vengono utilizzati in caso di carenza o assenza di connessioni strutturali. I tiranti sono realizzati con elementi metallici monodimensionali, ad esempio con barre longitudinali. Essi vengono posti in opera con un leggero stato di trazione, applicando così, per mezzo di elementi di ancoraggio, capochiave, un’azione di contenimento localizzata sulle pareti murarie. L’edificio si trova attualmente in cattivo stato di conservazione e forte degrado.
Responsabile scientifico del progetto: arch. Alessandra Trivelli
Incaricati studio e catalogazione Masseria: arch. Carolina Toto – arch. Sofia Minichiello
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