Avellino apre le porte al “Maggio nei monumenti”. Foti: dimenticare l’opportunità del bello è un crimine
Presentata al Carcere Borbonico la prima edizione della manifestazione. La Soprintendente Casule: fare rete per valorizzare il patrimonio artistico culturale e creare occasioni di sviluppo
Porte aperte a musei, monumenti, Chiese e palazzi storici per il "Maggio nei monumenti". Presentata questa mattina al Carcere Borbonico l'iniziativa che vede insieme Comune, Provincia, Curia e Soprintendenza delle Belle Arti volta alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio storico artistico della città. «E' un punto di partenza, non di arrivo frutto della ferma volontà dell'amministrazione comunale di proseguire nel lavoro di recupero dei luoghi storici di Avellino, e della loro apertura alla cittadinanza. Per troppo tempo – commenta il sindaco Paolo Foti – chi ha amministrato ha badato più ad attività materiali che alla riscoperta del bello. Oggi chi continua ad ignorare quest'opportunità, preferendo sottolineare soltanto le brutture, commette un crimine». Una sorta di edizione zero di un'iniziativa che il prossimo anno vedrà il coinvolgimento diretto e totale delle scuole perché, conclude Foti: «è nostro dovere trasferire la memoria della città alle giovani generazioni, che devono riscoprire l'orgoglio di essere avellinesi».
Il "Maggio nei monumenti" si pone in continuità con il protocollo siglato tra Comune e Curia alcuni mesi fa per un percorso di riscoperta dei monumenti del centro storico. «Riaprire le nostre chiese insieme ad altri monumenti e luoghi storico-culturali della città, è un grande segnale di speranza – aggiunge il Vescovo Francesco Marino - Presentiamo a tutta la comunità i luoghi di culto come contenitori di arte, cultura e aggregazione. Un tesoro prezioso di storia che abbiamo alle spalle e che ha tanto da insegnarci, non solo in termini religiosi, ma anche come tradizione declinata all'educazione al bene comune, il passato come insegnamento per il futuro per tutta la comunità che deve riscoprire il senso di appartenenza».
Chiesa del Carmine, Chiesa di Sant'Anna, Cripta del Duomo, Chiesa di San Francesco, Villa Amendola, il Museo del risorgimento, visite guidate presso il Loreto organizzate insieme alla diocesi di Montevergine, Chiesa di Santa Rita e Museo provinciale, visite alla Torre dell'orologio e Casina del Principe, saranno solo alcuni dei luoghi inseriti nel programma. «Insieme alla Curia, alla Soprintendenza e alla Provincia abbiamo creato quella rete necessaria a riaprire le strutture e dare alla comunità la possibilità di riscoprire le bellezze del territorio – spiega l'assessore alla cultura Teresa Mele - abbiamo ipotizzato anche eventi all'interno delle chiese e dei monumenti intesi come luoghi di aggregazione e, in concomitanza con il "Maggio dei libri", si terranno anche letture e presentazioni di volumi».
Da un anno alla guida della Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino, l'architetto Francesca Casule si presenta alla città alla sua prima uscita pubblica. «Sono cinque le parole d'ordine a cui si ispira l'iniziativa. Apertura, di strutture troppo spesso purtroppo non ordinariamente fruibili e su questo c'è l'impegno del Ministero a favorire una maggiore interazione lo dimostra la vitalità che contraddistingue il Carcere Borbonico sempre pronto ad ospitare e organizzare iniziative. Condivisione degli obbiettivo e concertazione delle modalità, perché solo così – spiega Casule – si possono tutelare al meglio i nostri beni e trasformarli in volano di per il turismo, e valorizzazione del bello esistente, per rendere attrattivi i nostri territori».