Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
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AMALFI / La tecnologia entra nel museo. Nel Diocesano visite grazie allo smartphone. Articolo di stampa tratto da "La Cittą" dell' 8 giugno 2016 a cura di Larisa Alemagna

09 giugno 2016

 

L’incantevole teoria di archi intrecciati e colonne binate del Chiostro del paradiso del Duomo di Amalfi fa da invito ad accedere alla contigua Basilica del Crocifisso per scoprire i suoi tesori. Il complesso iter dei lavori di restauro della Basilica si è concluso circa venti anni fa, restituendo il volto attuale dell’antica Cattedrale della città di Amalfi, con i muri bianchi che dialogano con le tracce degli affreschi originari, le colonne di spoglio che si alternano agli elementi in calcestruzzo, i coronamenti in acciaio in vista che fanno da capitello, a testimonianza dei grandi mutamenti che hanno fatto la storia del sito.

A restauro ultimato, venne data nuova vita al complesso ubicandovi il Museo diocesano della città, dove arte e religione si incontrano. Il Museo, infatti, custodisce non solo i più importanti reperti della storia religiosa dell'antica diocesi di Amalfi, ma anche un folto gruppo di opere d'arte fra le più rappresentative della cultura figurativa meridionale dal Medioevo all'età barocca.

Domani, alle ore 18.30, con l’evento “Museo in festa” nel corso del quale il Museo diocesano resterà eccezionalmente aperto fino alle ore 22, il Museo si racconta a cittadini e visitatori, presentando alcune nuove opere ed i recenti restauri che sono entrati a far parte della collezione ma soprattutto il rinnovamento delle forme espositive e di comunicazione del museo stesso.

In particolare, sono stati applicati ai pannelli esplicativi dei “Qr code”, costituiti da moduli neri disposti all'interno di uno schema di forma quadrata che se inquadrati con lo smartphone, permettono di accedere istantaneamente a siti Internet per avere informazioni e video online riguardanti l’opera esposta nel museo che si sta visionando in quel momento.

I reperti, in questo modo, non rappresentano più una realtà isolata, o contestualizzata nel solo percorso di visita, ma si trasformano nel punto focale di una rete di informazioni. Il Museo diocesano compie un grande salto di qualità offrendo un percorso espositivo centrato sul visitatore e personalizzabile a seconda delle specifiche curiosità e preferenze. Dalla percezione dell’opera d’arte fine a se stessa si passa alla diffusione della conoscenza con l’ausilio delle nuove tecnologie e dell’integrazione con la cartellonistica esplicativa necessaria ad aiutare il pubblico ad orientarsi e ad utilizzare al meglio i sussidi multimediali. Il raggiungimento di questo traguardo è dovuto alla proficua collaborazione tra la Curia arcivescovile di Amalfi e Cava de' Tirreni e la Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio di Salerno ed Avellino, unitamente alla direzione scientifica del funzionario responsabile di zona della Soprintendenza, Lina Sabino, coadiuvata dai responsabili del Museo diocesano, Luigi Colavolpe e Luigi Carrano, che hanno inoltre assunto il compito del coordinamento logistico.

Per l’occasione, le linee dei battelli hanno previsto una corsa speciale alle ore 17,30 con rientro alle 21,30 per tutti coloro che, provenendo da Salerno, intendono partecipare alla manifestazione per la quale è necessario prenotarsi telefonando al numero 089. 871324.

Lina Sabino esprime soddisfazione per il lavoro svolto e per l’evento dedicato. «Alla serata inaugurale – spiega Lina Sabino, funzionario responsabile di zona della Soprintendenza - con la partecipazione del sindaco, della Soprintendenza, dell’arcivescovo e del professore Francesco Gandolfo ci sarà anche “Per grazia ricevuta”, uno spettacolo di “tableaux vivants”, ovvero quadri viventi presentati da una compagnia di attori napoletani,

“Teatri 35”, che, opportunamente mascherati e messi in posa, rappresenteranno delle scene, proprio come in un quadro vivente. Verranno interpretate alcune opere del Caravaggio ed, in omaggio alla città di Amalfi, anche una delle opere della collezione del Museo».

Articolo di stampa tratto da "La Città" dell' 8 giugno 2016 a cura di Larisa Alemagna







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