Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
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SALERNO / Il Duomo sarà restaurato. Fondi per un milione e mezzo. Un sistema di app per farlo conoscere pure ai non vedenti. Articolo tratto da LA CITTA' del 16 giugno 2016 di Larisa Alemagna

17 giugno 2016

La richiesta di fondi da parte della Soprintendenza di Salerno da destinare al Duomo ha avuto una risposta, in quanto nel nuovo piano triennale del ministero dei Beni culturali sono stati stanziati un milione e cinquecento mila euro da destinare al restauro del complesso. Ad annunciarlo è stata la soprintendente alle Belle arti di Salerno ed Avellino, Francesca Casule. «Questo importante intervento di restauro – spiega la soprintendente Francesca Casule – richiederà di certo, per essere attuato nella sua totalità, ulteriori fondi a causa delle infinite esigenze che un monumento come questo può presentare. Tuttavia quella che abbiamo ottenuto è una cifra considerevole che costituisce una buona base per poter iniziare a lavorare. L’intervento interesserà sicuramente il riordino del materiale archeologico presente nella parte superiore del quadriportico, un patrimonio considerevole che attualmente è catalogato ma non adeguatamente valorizzato. In aggiunta si potrà pensare al restauro di quella parte di arredi marmorei che necessitano di intervento e ad intervenire sul campanile».

Si tratta di un progetto che, come spiegato dalla Casule, è ancora in fase di studio e che richiede che le due Soprintendenze si interfaccino tra di loro, dal momento che una parte del lavoro dovrà riguardare anche quella ai Beni archeologici. Si procederà, pertanto, con un progetto unificato, studiato sotto i vari aspetti disciplinari e con una programmazione all’interno della quale avranno la precedenza le emergenze che si presenteranno nel corso dei sopralluoghi. Altro elemento di novità per il Duomo è la messa a punto di un sistema di app, scaricabili gratuitamente, progettate dall’Università di Salerno per garantire a tutti i visitatori di accedere alle informazioni sulla cattedrale ed, in particolare, sui sarcofagi del quadriportico che lo caratterizzano rendendolo un museo a cielo aperto. Queste app hanno la caratteristica di rilevare automaticamente la lingua impostata sullo smartphone e, dunque, rappresentano uno strumento indispensabile per i turisti stranieri.

Inoltre, per porre l’attenzione a tutto il potenziale pubblico, anche a quello più svantaggiato nell’utilizzo di questo tipo di tecnologia, sono state progettate due differenti tipologie di applicazioni, una per i normovedenti e l’altra per gli ipovedenti. A differenza della app comune, dotata di contenuti multimediali audio e video, quella per gli ipovedenti ha una schermata semplificata e permette di accedere solo a file audio. La caratteristica di questo sistema è quella di avvalersi di una rete di sensori, i beacon, che permettono di captare l’esatta posizione del visitatore all’interno dell’atrio della cattedrale e di automatizzare il rapporto dell’utente con l’applicazione: in base a dove l’utente si trova, l’applicazione rende disponibile la narrazione dei sarcofagi vicini. Dopo la presentazione della storia della cattedrale, resa disponibile dall’app in prossimità dell’ingresso e comune per tutti, per la visita vera e propria gli ipovedenti hanno a disposizione due possibilità: possono seguire il percorso in senso orario, usufruendo di una narrazione continua della durata di circa venti minuti messa a punto nei contenuti da Antonio Braca, o, in alternativa, girando in senso antiorario, sono liberi di avvicinarsi a qualsiasi sarcofago ed, in base alla posizione, verrà reso disponibile l’audio riguardante la specifica opera.

Il sistema, a cui ha collaborato anche il Rotary club Salerno, verrà presentato oggi pomeriggio alle 17,30 nel corso di un incontro al Duomo, e successivamente, entro fine luglio, verrà reso disponibile sugli stores e scaricabile gratuitamente attraverso il proprio smartphone.

Rispetto al Qr code, sistema installato al Museo diocesano di Amalfi, la novità di queste nuove applicazioni è che partono in automatico, sfruttando la rete di sensori a seconda della posizione dell’utente. La collaborazione della Soprintendenza con l’Università di Salerno non si ferma qui. Infatti è in via di definizione un sistema multimediale per il complesso

di San Pietro a Corte basato su proiezioni 3D che consentiranno di ricostruire e rendere visibili ai visitatori la storia e lo stato originario dei luoghi, mentre a Palazzo Fruscione verranno messi a disposizione videogiochi basati su ricostruzioni virtuali.

 







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