Suggestioni fotografiche, dibattiti tematici, incontri con le scuole. Così la Soprintendenza di Salerno ed Avellino celebra il secondo appuntamento con la Giornata nazionale del Paesaggio, ispirata ai principi base dalla Convenzione Europea del Paesaggio ed alla Carta Nazionale del Paesaggio del Ministero dei Beni ed Attività Culturali di prossima pubblicazione. Il progetto per le scuole, a cura della dott.ssa Anna De Martino, responsabile del settore didattico della Soprintendenza ABAP di Salerno ed Avellino, mira ad insegnare agli studenti come leggere il paesaggio che ci circonda alla ricerca di quei tratti peculiari che ne determinano l’identità. In particolare, a Salerno l’attività didattica si è articolata in tre momenti: dalla visita guidata degli studenti presso il Castello di Arechi, punto di vista d’eccezione per analizzare gli elementi caratterizzanti il paesaggio naturale ed antropico si è passati all’approfondimento in aula di aerofotogrammetrie raffrontate alla cartografia storica, allo scopo di evidenziare l’incidenza dell’intervento dell’uomo sul territorio. Queste esperienze sono confluite negli elaborati scolastici che saranno presentati alla città domani a Palazzo Ruggi, dalle 9 alle 18, alla presenza degli studenti partecipanti della scuola media N. Monterisi e del Da Procida di Salerno. «Tutti i progetti inviati –racconta la De Martino - sono parte di un monitoraggio delle direzioni del MIBACT e dell’Università di Padova, teso alla mappatura di tutte le attività educative inerenti il paesaggio». Sempre a Palazzo Ruggi, fino al 13 aprile sarà possibile visitare, gratuitamente, dal lunedì al venerdì – orario 9-13 - la mostra “Le modifiche e le trasformazioni del paesaggio salernitano” a cura dell’architetto Lorenzo Santoro, funzionario Soprintendenza Abap di Salerno ed Avellino. «Al di fuori delle trasformazioni urbanistiche che hanno interessato i grossi centri - spiega l’architetto Santoro - il nostro paesaggio è ancora coerente con la sua origine. Ad esempio, in Costiera Amalfitana le pianificazioni che ci sono state hanno salvaguardato buon parte del paesaggio, mentre a Salerno buona parte del territorio è stata compromessa dall’urbanistica degli anni 60/70». I frammenti del territorio esposti sono la Costa d’Amalfi, Salerno, la Piana del Sele, il Cilento, il Vallo di Diano: a raccontarli mappe del Settecento, dettagli delle colture, foto d’epoca e dipinti. Gli stessi saranno approfonditi nel corso del convegno che si terrà a Palazzo Ruggi dalle 9 alle 13. Larisa Alemagna
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