Mario De Cunzo è un uomo che ha dedicato tutta la sua vita, professionale ed umana, a tutelare il patrimonio storico-artistico, architettonico ed il paesaggio della nostra nazione. Una persona che con il suo profondo impegno civile ha dato moltissimo anche ad Italia Nostra, riconoscendo e dimostrando la perfetta coincidenza di intenti e di valori tra l’Associazione che fonda il suo statuto sull’art. 9 della Costituzione ed il Ministero dei Beni Culturali.
Indimenticabile Mario De Cunzo. Indimenticabili le sue battaglie, spesso vinte.
La Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Salerno e Avellino, così denominata nel 1981 quando è stata istituita (ora A.B.A.P.), è nata con lui subito dopo il sisma campano-lucano del 1980.
E da Soprintendente ha fronteggiato coraggiosamente il dopo-terremoto che, nelle realtà più colpite, è stato vissuto alla stregua della catastrofe bellica, come d’altronde emerge anche dalle risposte politiche e dalla legislazione successiva al sisma. Il suo operato è stato da subito dirompente, del tutto nuovo ed attento sia alle problematiche generali, sia ai casi specifici.
Italia Nostra vuole ricordare il Villaggio dei beni culturali immediatamente aperto al Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi dove raccogliere i beni storico-artistici; o l’Ufficio di Piano per il recupero dei centri storici terremotati, dislocato dapprima a Sant’Angelo dei Lombardi, ma poi esteso a più comuni (inclusa la città di Avellino), con il quale è riuscito a salvare interi centri storici e, con essi, il futuro delle comunità che li vivono. De Cunzo c’era sempre quando si doveva sottrarre alle ruspe una chiesa, un castello, un borgo, ma anche semplici case tipiche dei luoghi. La difesa della memoria storica per lui era essenziale. Il suo contributo per rivedere la normativa sismica in modo da salvaguardare realmente l’architettura storica è stato determinante. La Soprintendenza, con lui, è stata per anni un punto di riferimento essenziale dove non solo si sono approfondite le tecniche di intervento per il consolidamento ed il restauro dell’edilizia storica, ma le si sono sperimentate sul campo: i primi consolidamenti degli edifici senza sostituire le murature con strutture in cemento armato, le ricostruzioni di volte sempre in muratura, ecc.. Innumerevoli i monumenti da lui scoperti allo stato di rudere e fatti rivivere (un nome per tutti: la Certosa di Padula).
Esemplare la sua determinazione nell’esercizio della tutela paesaggistica: non c’erano paesaggi di serie A e di serie B, ma i territori con le loro diversità e specificità. Non è casuale che dietro agli interventi più significativi di difesa ad oltranza dei contesti, sia in Costiera Amalfitana sia nel Cilento, ci fosse De Cunzo: la demolizione del Fuenti o delle costruzioni a Casa del Conte a Montecorice o la confisca del Castelsandra a Castellabate. Non è egualmente casuale che ci fosse sempre lui, oltre vent’anni fa, dietro la redazione dei Piani Paesaggistici in Campania.
ITALIA NOSTRA Sezione di Salerno
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