Lo scorso 7 febbraio presso la sede centrale di Federculture di Roma, associazione che rappresenta le più importanti istituzioni culturali del Paese pubbliche e private, si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato Claudio Bocci, direttore di Federculture e Patrizia Nardi, che ha curato come “focalpoint” UNESCO l’iter di proposta di diversi siti candidati a patrimonio mondiale dell’Umanità, il Presidente e Sindaco di San Martino Valle Caudina Pasquale Pisano e Roberto Formato, già coordinatore per Federculture di diversi progetti di valorizzazione turistica-culturale.
L’incontro ha consentito di chiarire alcuni aspetti rilevanti a definire anche un’ipotesi di lavoro relativa al riconoscimento da parte dell’UNESCO del valore storico-artistico-archeologico del sito dell’antica città di Caudium. In quella circostanza è stato ribadito che un’eventuale proposta di riconoscimento non attesta automaticamente l’importanza storica di un sito; la sua concessione avviene al termine di un percorso assai complesso, che parte innanzitutto dall’individuazione del “valore culturale” del sito, inteso nella sua accezione più ampia, ovvero per le sue ricadute sui valori condivisi delle popolazioni locali sino all’intera Umanità. Nel caso delle Forche Caudine tale condizione oggettivamente non sussiste, perché per quanto celeberrimo, si tratta di un episodio storico che non ha determinato alcuna ricaduta ancora riconoscibile dall’UNESCO.
Una soluzione potrebbe essere individuata in un approccio che guardi all’identità e cultura sannita, quale civiltà pre-romana, nel suo complesso, ovvero con attenzione a un territorio più ampio della mera Montesarchio o Valle Caudina, ma integrando anche siti almeno del Molise e dell’Abruzzo. E’ importante sottolineare, tuttavia, che non si tratta di un mero esercizio promozionale, né necessariamente legato ad operazioni di scavo le quali possono rappresentare un approdo finale solo e qualora se ne dimostri la validità sul piano della tutela e della valorizzazione, senza oneri aggiuntivi per il bilancio pubblico.
Piuttosto centrale, ai fini del riconoscimento da parte dell’UNESCO, è la produzione di un“Piano di Gestione” che definisca, con grande attenzione, un iter nel quale tutte le forze socio-economiche del territorio siano coinvolte nel processo di conservazione della memoria, della tutela dei valori identitari e della valorizzazione sul piano economico e sociale. La bontà di tale Piano di Gestione – e non il valore del sito – è ciò che viene severamente valutato dall’UNESCO.
Tutto questo nella consapevolezza che ottenere il riconoscimento UNESCO è un processo lungo e complesso che, tuttavia, ha un valore in quanto tale, ovvero nella realizzazione di un Piano di Gestione che sia valido e attuabile a prescindere anche dal fatto che il riconoscimento venga concesso o meno.
Come primo passo per far seguito a quanto discusso nella suddetta riunione di Roma, i soggetti presenti hanno condiviso l’opportunità di ritrovarsi in Valle Caudina per discutere comunque di un possibile iter procedurale. Con il presente convegno l’ente Unione dei comuni della Valle Caudina vorrebbe, infatti, intraprendere, come suggerito da Nardi, un percorso di valorizzazione storico-artistico-archeologico del sito dell’antica città di Caudium, nota alle cronache della storia romana per la battaglia della Forche Caudina del 321 A.C., nella quale l’esercito sannita prevalse con forza sullo schieramento romano.
L’obiettivo è quello di passare in rassegna le fonti storiche e letterarie della storica battaglia, nonché di illustrare gli studi sull’antica città sepolta di Caudium, con l’intento di risalire alle origini di un’identità storico-culturale comune a tutti i comuni della comunità caudina.
Questo appuntamento, è programmato per il prossimo 22 giugno alle ore 17.30, presso il Castello Pignatelli della Leonessa e vedrà la partecipazione:
Salvatore Buonomo – Soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio delle provincie di Benevento e Caserta
Francesca CASULE – Soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio delle provincie di Avellino e Salerno
Giuliana Tocco Sciarelli, già Soprintendente per i beni archeologici delle provincie di Salerno, Avellino e Benevento
Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per la Demoantropologia del Mibact
Patrizia Nardi, Esperto in valorizzazione del Patrimonio culturale e candidature Unesco
Claudio Bocci, Direttore di FEDERCULTURE
Domenico Gambacorta – Presidente della Provincia di Avellino
Claudio Ricci – Presidente della Provincia di Benevento
Matteo Piantedosi, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno
Fulvio Bonavitacola – Vice Presidente della Giunta della Regione Campania