Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
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Amalfi: la fontana di Sant’Andrea ritorna al suo antico splendore. Giovedì l’inaugurazione. Articolo tratto da AMALFI NOTIZIE del 27 novembre 2018

27 novembre 2018

La fontana monumentale di Sant’Andrea, uno dei simboli di Amalfi insieme al Duomo, ritorna al suo antico splendore.

Giovedì 29 novembre 2018, alle ore 17.30, il complesso artistico posizionato nel versante meridionale della piazza Duomo, dopo un attento restauro promosso e finanziato dall’Amministrazione Comunale di Amalfi, guidata dal sindaco Daniele Milano, e curato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, verrà restituita agli amalfitani e al pubblico sempre più numeroso di visitatori che affolla ogni anno la storica città marinara.

Il progetto di restauro è stato presentato questa mattina presso la sede della Soprintendenza a Salerno, dal primo cittadino di Amalfi, Daniele Milano, dall’assessore alla cultura, Enza Cobalto e dalla storica dell’arte Lina Sabino alla quale era affidata la direzione scientifica dell’intervento.

«Restituiamo alla città un  monumento non soltanto ripulito dalle incrostazioni del tempo ma anche valorizzato da un nuovo impianto di illuminazione che esalta i singoli elementi marmorei della fontana – ha detto il sindaco Daniele Milano – Elementi appartenenti ad epoche, fatture e simbolismi tra di loro molto diversi provenienti da antiche tradizioni, culto di fede e la vocazione marinara propria della città di Amalfi».

L’intervento, infatti, prevedeva inizialmente il solo intervento conservativo ed estetico, è stato esteso anche all’impiantistica interna al monumento. Questo perché, in corso d’opera, è stato rilevato come le grosse disconnessioni tra le lastre marmoree che cingono la fontana fossero causa della fuoriuscita di acqua lungo il perimetro. Ne è scaturito un parziale smontaggio a seguito del quale si è potuto constatare che il vetusto impianto idrico – costituito da tubi di piombo – doveva essere sostituito con sistemi moderni e più consoni a garantire la salute pubblica e a salvaguardare la conservazione della materia scultorea.

Il progetto di restauro, finanziato dal Comune di Amalfi (è costato poco più di 40mila euro ed è stato finanziato con i proventi della tassa di soggiorno) e realizzato dalla Acf Restauri sotto l’attenta supervisione dei funzionari collaboratori della Soprintendente Francesca Casule, ha previsto quindi, oltre al ripristino e il miglioramento dell’erogazione idrica, la realizzazione di un’illuminazione scenografica per esaltare i giochi d’acqua.

Il restauro, eseguito sotto la direzione scientifica di Lina Sabino e la direzione tecnica di Diego Guarino, ha fornito l’occasione per acquisire nuovi dati che hanno consentito di approfondire la conoscenza del celebre monumento impiantato ai piedi della grande scalinata del Duomo nel 1757 e poi trasferito nell’attuale posizione nel 1869 a seguito dei lavori di rifacimento della piazza.

La fontana di Sant’Andrea ripropone in una forma semplificata i canoni barocchi espressi in esempi più complessi dalle coeve fontane del parco di Capodimonte. La statua del santo protettore di Amalfi, raffigurato con la croce del martirio, si erge al di sopra di un basamento intorno al quale sono collocati quattro angeli-puttini alati con grandi pesci che fanno fuoriuscire dalla bocca getti d’acqua.

Ad una diversa cronologia, materia, qualità formale e stilistica appartengono invece le sculture presenti sul fronte principale. Si tratta di un satiro, comunemente conosciuto come il «pulicano», una sirena bicaudata ed un rapace scolpiti mirabilmente su di un raffinato marmo bianco di Carrara, tutti riconducibili al XVI secolo.







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