Il Battistero di Santa Maria Maggiore, all’interno della antica città di Nuceria Alfaterna, è un importante edificio a pianta centrale di Età paleocristiana, costruito, su una precedente costruzione romana, di cui sono venuti fuori resti di mosaici pavimentali geometrizzanti durante i lavori di scavo. La sua datazione è collocata poco oltre la seconda metà del VI secolo, dopo la riconquista di gran parte dell’Italia meridionale da parte dell’impero d’oriente. Esso costituisce, quindi, uno straordinario documento architettonico dell’epoca bizantina, dopo la caduta dell’Impero Romano.
La sua forma circolare, da cui anche il nome di Rotonda, lo collega ai grandi monumenti funerari romani come il Mausoleo di Costanza (354 d.C.) e ai più autorevoli esempi di battisteri paleocristiani romani come quello di San Giovanni in Laterano ( 440) o di Santo Stefano Rotondo (480), oppure ravennati come San Giovanni degli Ortodossi (458). L’intera struttura, come questi edifici, ruota intorno alla centralità della vasca ottagonale o fonte battesimale, ampia oltre 6 metri di diametro e circondata da una serie di colonne di marmo che ne scandiscono il perimetro, mentre in corrispondenza un insieme di colonne binate, come già nel Mausoleo di Costanza a Roma, delimita il deambulatorio laterale.
Probabilmente l’edificio è stato anche la sede della prima cattedrale della Diocesi di Nocera, la cui storia originaria, però, è ancora alquanto lacunosa. Dopo i secoli dell’Alto Medioevo, esso ha ricevuto di nuovo attenzioni particolari come dimostrano gli affreschi gotici che decorano le due cappelline a lato dell’ingresso, databili alla fine del XIV secolo. Trasferita la sede vescovile presso il monastero benedettino di San Prisco, l’edificio ha perso la centralità originaria ed ha subito un lento declino anche se all’interno sono ancora evidenti tracce di affreschi tardomanieristi.
Le forti alluvioni e le inondazioni dei vicini corsi d’acqua hanno causato nel tempo l’interramento di parte della struttura ed il suo progressivo deterioramento fino a determinarne il progressivo abbandono, avvenuto nel 1806. Il suo recupero è iniziato intorno alla metà del XIX secolo ed ha ricevuto un definitivo impulso negli ultimi decenni.
Testo di MP Mirabilia srl
|