Atrani nei secoli X e XI è accomunata da una storia parallela a quella di Amalfi. Le due città indipendenti l’una dall’altra erano al contempo partecipi degli eventi più importanti: solo a loro era consentito di designare e deporre i capi dello stato autonomo e di eleggere gli arcivescovi della Diocesi.
La tradizione vuole che la chiesa di San Salvatore de’ Birecto svolgesse ai tempi del ducato di Amalfi l’importante ruolo di cappella palatina e che al suo interno avesse luogo la cerimonia dell’investitura del Duca, con l’imposizione della berretta, nome da cui deriverebbe l’attributo della chiesa. Nei secoli successivi, così come testimoniano le fonti documentarie, conservò una funzione pubblica, in quanto divenne la sede dei parlamenti di tutti i comuni dell’intero territorio costiero. Risalente presumibilmente alla metà del X secolo, oggi è il risultato di interventi architettonici succedutisi in epoche diverse.
La facciata di gusto neoclassico prospetta su di un atrio caratterizzato da una ariosa loggia trecentesca, con volte a crociera, su cui sono ancora visibili tracce di antiche decorazioni policrome, poggianti su di una colonna con capitello di reimpiego. Pregevole testimonianza della munificenza dei nobili locali è, all’ingresso, la porta in bronzo con figure ageminate d’argento (1087) temporaneamente collocata nella Collegiata di Santa Maria Maddalena di Atrani, realizzata a Costantinopoli, come l’altra del Duomo di Amalfi, ed incorniciata da un portale realizzato alla fine del XVIII secolo, in cui sono inseriti interessanti pilastrini marmorei scolpiti, risalenti all’XII secolo.
All’interno la chiesa è costituita da tre navate, coperte da volte a botte, suddivise da pilastri, due dei quali contenenti colonne con capitelli romani di reimpiego. La veste attuale caratterizzata da cornici aggettanti e delicati stucchi floreali risale agli esordi dell’ottocento, epoca in cui l’edificio subì un sostanziale rifacimento. Essa conserva al suo interno un pregevole pluteo marmoreo con due pavoni, di chiara ascendenza bizantina, databile al XII secolo e una grande campana in bronzo del 1298. Ciò che rappresenta il più significativo e monumentale ritrovamento dovuto ai recenti restauri è il bel loggiato, situato all’ingresso, nell’aula rettangolare che precede le navate, costituito da un intreccio di archi trilobati, sostenuti da esili colonne binate con capitelli a crochet. , di rimembranza islamica. Riferibile alla fine del tredicesimo secolo, esso costituiva l’antico ingresso alla chiesa.
Testo di MP Mirabilia srl
Chiesa di San Salvatore de' Birecto piazzetta Umberto I Atrani (SA)
|