II convento è una fondazione benedettina documentato per la prima volta nel 976. Con bolla papale del 1295 da parte di Bonifacio V il monastero diviene di pertinenza dell'Ordine Francescano e concesso a Giovanna, figlia di Giovanni da Procida. Nel 1589, per l'accorpamento dei monasteri cittadini voluto da papa Sisto V, le Clarisse sono costrette a lasciare il convento di San Lorenzo per insediarsi presso il monastero di San Michele Arcangelo. Nel 1616 i frati Riformati di Principato Citra decidono di fondare un loro monastero con infermeria utilizzando la vecchia struttura del San Lorenzo. In questa occasione l'edificio viene completamente ristrutturato dai Frati; nel XIX secolo il monastero è soppresso.
Le vicende costruttive del monastero si possono delineare in due fasi fondamentali; la prima che risale al XIII secolo, in occasione dell'avvento delle Clarisse, in cui il monastero e la chiesa ricevono riparazioni ed abbellimenti; la seconda coincide con la fondazione ex novo del complesso da parte dei frati Riformati. Padre Niccolo da Spinazzola XI è il promotore del nuovo progetto elaborato in collaborazione con gli ingegnieri cavensi Matteo Vitale, Gioan Leonardo Caffaro ed il lombardo Camillo Migliaccio. Il progetto è ambizioso : creare una struttura conventuale moderna e con una pluralità di funzioni, quali l'Infcrmeria, la chiesa con la sacrestia e il coro, il chiostro; per la facciata esterna si propone una soluzione architettonica non riscontrabile altrove, quale il motivo chiaroscurale ottenuto dall'alternanza delle otto arcate che si susseguono sui quattro piani dell'edificio.
La chiesa di Sant'Anna La chiesa medievale trova memoria solo nella decifrazione dello Spinazzola. Nella ristrutturazione seicentesca l'impianto assume una nuova veste formulata secondo i dettami religiosi controriformistici; si ribalta definitivamente l'ingresso che, originariamente avveniva dal convento ad ovest, creando l'accesso principale dall'antica tribuna ad est, con la definitiva facciata e lo spiazzo antistante. La seconda fase, quella definitiva si attua attraverso il progetto del Tavolarlo Regio di Cava G. Antonio Mariano che a partire dal 1659 fino al 1670 dirige i lavori di completamento in chiesa. Subito dopo si realizza il chiostro che si sviluppa su tre lati, il quarto confina con la sacrestia, ed è impiantato su nove archi a tutto sesto poggianti su pilastri poligonali che determinano il porticato.
Il patrimonio storico-artistico collocato in chiesa, fu commissionato subito dopo l'insediamento dei Frati, nel 1616.Le tele l'Apparizione della Vergine a S.Antonio la Madonna in gloria con i Santi Lorenzo e Francesco e l’Immacolata, realizzate nei primi decenni del XVII secolo sono attribuite a Luigi Rodriguez, artista siciliano che dal 1594 al 1606 è a Napoli. Allo stesso Rodriguez si potrebbero attribuire gli affreschi raffiguranti Le Scene della vita di S.Francesco, delimitati in esagoni con una decorazione a stucco tardo-cinquecentesca di gusto manierista. All' ultimazione dei lavori, nel 1670, si potrebbe collegare la commissione ad Angelo Solimena del dipinto S.Francesco chiede l'indulgenza plenaria per la Porziuncola siglato AS. Alla stessa data potrebbe assegnarsi il dipinto la Sacra famiglia con S.Anna attribuita a F.Di Maria. Agli stessi anni è da assegnare il busto ligneo di Sant'Anna con la Vergine posto sull'altare maggiore. A Giuseppe di Bemardo, maestro marmoraro di Napoli, i frati del San Lorenzo commissionano l'altare maggiore realizzato tra il 1779 ed il 1780.
Monastero S. Lorenzo via de' Renzi Salerno
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