Due uomini chiusi in un luogo non-luogo, cantina reale e condizione dell’anima per chi ideologicamente viene messo ai margini della società: un intellettuale fallito, fuggito per motivi politici, e un uomo del popolo, in cerca di fortuna per la famiglia che ha lasciato. Due figure strappate dalla propria terra d’origine e dalla propria cultura si danno filo da torcere senza tregua durante la notte di capodanno.
Il punto di forza di Emigranti consiste nel costruire personaggi che pur diventando emblematici della condizione dell’emigrante nel Novecento non si trasformano mai in simboli astratti, acquisendo sempre una concretezza immediatamente tangibile, colma di profondità, senza rinunciare a riflessioni brillanti che spiazzano, denunciano e affascinano al tempo stesso.