La sede attuale è collocata all’interno dell’ex Seminario Diocesano, dove è ospitata anche la Biblioteca e l’Archivio Diocesani. L’edificio, fondato dopo il Concilio di Trento e ristrutturato nel XVIII secolo, presenta una facciata neoclassica realizzata nel 1832.
Le raccolte di opere d’arte conservate nel museo costituiscono uno spaccato della cultura espressa in città per oltre mille anni. Un posto di rilievo è occupato dalle tavolette d’avorio, la più vasta e completa collezione eburnea del Medioevo cristiano esistente al mondo, composta da ben 69 formelle con scene del Vecchio Testamento e del Nuovo Testamento. La loro datazione è oscillante fra fine XI secolo e primi decenni del XII. Un altro pezzo importante del museo è l'Exultet, un rotolo in pergamena con miniature, che veniva usato durante la liturgia del Sabato Santo.
La pinacoteca costituisce una sezione di quasi 100 dipinti, espressione della cultura figurativa dell'Italia meridionale dal XIII al XVIII secolo. Da segnalare una Croce dipinta del XIII secolo, la Crocifissione di Roberto d'Oderisio del XIV secolo, la Pietà degli ultimi decenni del XIV secolo, la Incoronazione della Vergine di Eboli del tardo XV secolo, il san Michele Arcangelo di Cristoforo Scacco degli inizi del XVI secolo. Di Andrea Sabatini da Salerno, il principale pittore rinascimentale dell’Italia meridionale, si ricordano la Pietà, La Madonna e i santi Aniello e Leonardo. Notevole è la presenza della pittura naturalistica del 600 napoletano con l'ermetica Giuditta, il san Pietro piangente e il san Girolamo penitente, san Brunone e la Madonna con Bambino.La pittura barocca è rappresentata dal Martirio di sant'Erasmo e Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia di Giovan Battista Beinaschi, Gesù scaccia i mercanti dal tempio e Le nozze di Canaa, Il Battesimo di Gesù e L'Ingresso in Gerusalemme.
C’è anche una sezione numismatica con migliaia di monete che vanno dalla Antichità al Rinascimento, fra cui il famoso Follaro di Gisulfo II. Fra i pezzi unici vanno segnalati la pianeta in seta indossata da Gregorio VII e la Croce lignea di Roberto il Guiscardo.
Testo di MP Mirabilia srl
Museo Diocesano Largo Plebiscito I 84125 Salerno
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