Nel mese di settembre riprendono le attività di ricerca presso il Parco Archeologico di Velia, curate, in regime di concessione, dall’Università degli studi di Napoli Federico II, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.
Le indagini si incentrano su due aree dell’abitato. Nel Quartiere occidentale, posto lungo le pendici dell’Acropoli, sono in corso ricerche sull’assetto urbanistico, al fine di ricostruire il sistema della viabilità e l’organizzazione degli isolati di età ellenistico-romana. Nel Quartiere meridionale, invece, i lavori riguardano un settore della città bassa che ha restituito tutte le fasi di occupazione, dagli inizi del III sec. a.C. fino al VI sec. d.C.
Il quadro ricostruttivo, che inizia ad emergere da queste ultime ricerche, consente di seguire lo sviluppo dell’abitato, nelle sue diverse articolazioni topografiche ed architettoniche, in rapporto all’ambiente ed agli eventi naturali, di origine alluvionale, che caratterizzano soprattutto la media e tarda età imperiale di Velia. L’insieme dei dati in corso di studio, dunque, restituisce l’immagine di una città estremamente attiva fino alla tarda antichità, inserita in un’ampia rete di scambi commerciali e contraddistinta da significative produzioni locali di ceramica.
Per tutto il periodo delle ricerche l’area di scavo è aperta al pubblico e visitabile, esclusivamente in presenza degli archeologi, dal lunedi al sabato mattina.