Il Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana è alloggiato nell’antica chiesa di San Gregorio. Esso nasce dalla trasformazione ed ampliamento dell’originario Museo Didattico della Scuola Medica Salernitana realizzato nel 1993 dalla allora Soprintendenza B.A.A.A.S di Salerno ed Avellino. Il Museo è stato riaperto nel dicembre 2009 con un nuovo progetto museale ed un allestimento interattivo e multimediale, mutando la denominazione in Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana dalla Soprintendenza B.A.P. di Salerno e Avellino. La formula allora adottata con il Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’Università degli Studi di Salerno è stata quella di instaurare un rapporto vivo ed attivo con il visitatore che può intraprendere un personale percorso di conoscenza attraverso la consultazione diretta di testi, codici e trattati custoditi nelle più prestigiose ed inaccessibili biblioteche e archivi italiani e stranieri.
Le dottrine studiate e praticate dalla Scuola Medica di Salerno derivavano dalla traduzione degli antichi testi di autori greci, latini, arabi ed ebrei, ma tali conoscenze a Salerno hanno ricevuto un rinnovato aggiornamento scientifico e soprattutto una moderna diffusione, mediata da un diverso linguaggio adoperato a seconda che si parlasse a medici e profani. Un esempio per tutti è il poema didattico Regimen Sanitatis; documento letterario della medicina salernitana del XIII secolo, il Regimen ebbe diversi titoli come: Flos Medicinae Scholae Salerni, De Conservanda bona valetitudine, Medicina Salernitana. L’opera ebbe da subito una rinomata celebrità per l’autorevolezza dei dettati per la prevenzione delle malattie e per le prescrizioni dietetiche, con la raccolta ed il commento di Arnaldo de Villanova, maestro di Medicina a Montpellier.
L’incipit del primo aforisma del Regimen, intitolato De Remediis generalibus riporta:
Anglorum regi scribit schola tota Salerni / Si vis incolumen, si vis te reddere sanum /Curas tolle graves, irasci crede prophanum. /Parce mero, coenato parum non siti tibi vanum /Surgere post epulas, somnum fuge meridianum /Non mictum retine, nec comprime fortiter anum. /Hac bene si serves, tu longo tempore vives.
La traduzione tratta dall’edizione di Fulvio Gherli del 1733, a Venezia così riconduce : Di Salerno la Scuola al Re Britanno/ Se vuoi la tua sanità perfetta/ ed immune serbar da tutti i mali/, Scaccia le gravi cure, e non dar luogo/ All’ira passion truce, e profana/Siediti, e sorgi in piè dopo la mensa/ Su l’ore del meriggio al pigro sonno/ Non ti donar, non ritener l’orina/, E la né men posteriore/ Comprimere tu dei, né farle forza./Cosi osservando ben questi precetti/ lungamente godrai vita felice/.
RAI SCUOLA
Monografia a cura di Maria Pasca
Opuscolo
www.scuolamedicasalernitana.beniculturali.it www.museovirtualescuolamedicasalernitana.beniculturali.it
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