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Da un edificio ubicato nell’area del Pianoro Centrale di Roccagloriosa proviene un’impugnatura in bronzo relativa a un cadùceo di ferro foto 1. Il cadùceo nell’antichità era il bastone sacro del dio greco Hermes, messaggero degli dei. Per questo motivo oggetti simili al cadùceo divennero simboli distintivi del ruolo di araldi e ambasciatori, mediatori tra il mondo esterno e la comunità di appartenenza.
Sull'estremità inferiore dell’impugnatura di Roccagloriosa, databile alla fine del IV sec. a.C., sono iscritte le lettere greche DE mosion, cioè del popolo, pubblico: si tratta dunque di un oggetto che costituiva un simbolo ufficiale dello stato, depositato in un edificio probabilmente di uso pubblico, forse adibito a riunioni di carattere militare, considerato il ritrovamento nella stessa area di un altro cadùceo, di armi e phalérae, elementi in bronzo decorativi di un’armatura.
Un’ulteriore conferma dell’elevato livello organizzativo e sociale raggiunto dalla comunità di Roccagloriosa in età lucana viene ancora dal Pianoro Centrale: un frammento di tavola bronzea foto 2, iscritta con i caratteri dell’alfabeto greco su entrambe le facce in lingua osca - la lingua utilizzata dai Lucani - con una serie di disposizioni relative agli ordinamenti istituzionali della vita civile e amministrativa dell’insediamento lucano.
Roccagloriosa, dunque, tra fine del IV e i primi decenni del III secolo a.C., sembra avere tutte le caratteristiche di una vera e propria touta lucana, termine italico che indica la città-stato l’entità statale.
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