foto 1
I resti dell’antica colonia romana di Abellinum occupano l’attuale pianoro della Civita, poco distante dal centro cittadino di Atripalda, racchiuso da una cinta muraria in opus reticulatum per un’estensione di circa 25 ettari. Gli scavi archeologici eseguiti nel corso del tempo hanno consentito di mettere in luce, oltre a tratti della mura, l’area pubblica della città, con le terme e il foro, e una monumentale domus di tipo pompeiano ad atrio e peristilio.
La domus, il cui proprietario fu probabilmente M. Vipsanius Primigenius, un liberto di Agrippa, genero di Augusto, presenta tutte le caratteristiche di una ricca residenza patrizia, sia per le dimensioni che per la ricercatezza delle decorazioni degli spazi e per la raffinata scelta degli arredi. Grazie agli scavi qui condotti è possibile oggi ripercorrere le diverse fasi di vita della domus: dal primo impianto in tarda età repubblicana I sec. a.C., momento in cui la struttura occupava una superficie ancora limitata, si passa agli ampliamenti di età augustea che interessarono il peristilio a pianta quadrata, lo spazio a giardino delimitato da un porticato. In quest’area della domus una grande natatio vasca-piscina, posta sul fondo in corrispondenza del triclinium, contribuiva a creare una prospettiva scenografica di grande effetto.
foto 2
Gli ambienti della dimora erano decorati da pitture parietali in III e IV stile pompeiano foto 1-3 o, come nel caso del triclinium, da rivestimenti in marmi policromi. Non mancavano, inoltre, eleganti elementi di arredo, come una base di labrum, vasca per acqua, e un prezioso capitello corinzieggiante di lesena foto 4, che rivelano il gusto raffinato e l’agiatezza economica del proprietario.
foto 3
La domus continuò a essere abitata fino al terremoto del 346 d.C., che rase al suolo l'insediamento, rendendo le condizioni di vita del centro antico sempre più difficili fino al totale abbandono.
foto 4
|