Nell’estate del 2009, nel corso di un’indagine volta a verificare la presenza di eventuali rifiuti tossici nei fondali del Tirreno meridionale, è stato individuato un gruppo di quattro anfore da trasporto a circa 600 metri di profondità, in un tratto costiero poco distante da Capo Palinuro.
Le anfore erano parte del carico di un relitto naufragato al largo delle coste cilentane intorno alla fine del V secolo a.C. Fra queste tre appartengono a una tipologia prodotta nella città greca di Mende, famosa fin dall’antichità per le esportazioni di un vino bianco particolarmente pregiato.
L’imbarcazione su cui viaggiava questo carico proveniva, molto verosimilmente, dall’Egeo settentrionale e aveva seguito una navigazione di cabotaggio, ossia un tragitto in mare poco distante dalla costa: una volta superato lo stretto di Messina, risalendo lungo la costa tirrenica, la nave avrebbe dovuto raggiungere i porti della Campania e dell’Etruria. Il suo viaggio, però, si è interrotto drammaticamente a Sud di Capo Palinuro.
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