Il gusto della costruzione di grotte artificiali, di cui abbiamo visto un esempio nel palazzo San Massimo, si ritrova in un giardino, un tempo facente parte di una villa privata oggi smembrata in più unità immobiliari.
L’esempio in questione non è di quelli nobili, ma sicuramente la sua realizzazione portò un vantaggio pratico. Infatti, nel più elevato dei terrazzamenti di cui il giardino si compone, vi è una suggestiva grotta dalla cui sommità l’acqua scende in più rivoli andando a riempire la sottostante grande vasca di raccolta, da cui parte un incanalamento che la conduce nei sottostanti livelli del giardino.
La crescita degli agrumi, di molti ortaggi e fiori, oltre che dalle favorevoli condizioni climatiche, è così resa possibile dalla grande riserva d’acqua che può far fronte ai problemi derivanti da particolari situazioni meteorologiche come ad esempio la siccità o la grande calura estiva. In questo caso, l’importanza della grotta non è artistica ma di testimonianza del passato che, in questo raro caso, si continua nel presente. M. Guglielmina Felici
Fontane in Città – XII Settimana dei Beni Culturali I luoghi del patrimonio, Salerno 1997 Edizioni Menabò
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