In corrispondenza del civico 20 di via Trotula de Ruggiero, vi è un piccolo disimpegno sul cui lato destro un cancello immette in un giardino di modeste dimensioni. Saliti alcuni gradini si percorre il grazioso vialetto che lo divide in due parti. Era questo uno degli spazi verdi che ornavano lo splendido palazzo di Guaiferio, oggi più noto con nome di palazzo San Massimo. L’edificio, infatti, non occupava solamente il versante settentrionale della via San Massimo, ma scavalcandola andava a raggiungere con la propria volumetria la sottostante via Trotula.
Nel giardino, in fondo al viale, ancor oggi ombreggiato dalla florida vegetazione circostante, troviamo un’interessante fontana con vasca. Del tipo a ninfeo, essa presenta un motivo a conchiglia nella calotta absidale. Ai lati è conclusa da due finte colonne che fanno da cornice. Nella parte sottostante vi è la vasca oggi in gran parte ricoperta da muschi e licheni. Certamente la sua costruzione risale ad un periodo antecedente al 1755, anno in cui, in un inventario, il luogo veniva così descritto: A destra ritrovasi porta a cancello per la quale con sei scalini sì ascende ad un giardinetto murato con variati alberi fruttiferi ed agrumi, peschiera e fontana perenne...
La differenziazione tra peschiera e fontana perenne, fa pensare che già allora ci fosse una vasca - la peschiera - ed una fontana, intendendo indicare attraverso quest’ ultimo termine la struttura architettonica da cui l’acqua sgorgava perennemente in ogni periodo dell’anno. Anche se la fontana non ha subito modifiche sostanziali che ne abbiano cambiato l’aspetto strutturale, l’aggiunta di mattonelle colorate sulla sua superficie esterna ha alterato il manufatto dal punto di vista della lettura storico artistica. Un opportuno restauro potrebbe riportarla alle sembianze originarie eliminando le incoerenti sovrapposizioni.
Maria Guglielmina Felici
Fontane in Città – XII Settimana dei Beni Culturali I luoghi del patrimonio, Salerno 1997
Edizioni Menabò
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