...Su questo primo livello, oggi coltivato a orto, si trova una vasca peschiera con quattro colonne circolari in muratura, che presumibilmente erano collegate a pergola. In tale vasca gli zampilli creavano un piacevole gioco d’acqua.
Un’angusta scala addossata al terrapieno conduce al terrazzo superiore posto ad una quota maggiore di cinque metri. Sullo sfondo del muro di contenimento del secondo terrapieno è presente una vasca dalle linee semplici che contiene un paramento sul quale è posto un mascherone in marmo. Da questa quota con un percorso parallelo al muro del terrazzamento inferiore si accede ad un ballatoio situato lungo la scalea. Da qui si hanno due possibilità: scendere lungo la scalea per arrivare ad un terrazzino belvedere o continuare a salire per l’accesso ai livelli superiori del giardino.
Proseguendo la salita sotto il pergolato in asse con il belvedere, la visuale sul golfo si allarga sempre di più ed è insistente l’invito a proseguire. Si arriva ad uno stretto terrazzamento sul quale è presente una piccola fontana addossata al muro di cinta, decorata con concrezioni calcaree. Sembra questa solo una pausa della scalea che qui si ferma creando un ballatoio di più ampio respiro, invitando ad un più lungo affaccio sul panorama.
Una rampa più piccola di undici gradini conduce ad un terrazzo più ampio. In asse con tale rampa una fontana absidata diventa fuoco prospettico; suggestiva è l’immagine del gioco d’acqua che scende da muschi dell’abside e gorgoglia dalla vasca. Tuttavia l’assenza del ballatoio e la mancanza di soluzione di continuità del percorso invitano a raggiungere il livello superiore posto ad una quota maggiore di quattro metri. Qui la sosta diventa definitiva, favorita dalla presenza di un ultimo pergolato posto nell’angolo più riparato dai muri terrazzati. La visuale spazia libera sul panorama e su tutto il giardino, percepito nella sua interezza ed il cui limite con il resto del paesaggio è scandito dalla scalea.
Quest’ultimo terrazzo è arricchito dalla grotta artificiale con una vasca peschiera, dove una sorgente d’acqua crea nella preziosa cornice di una composizione formale, ormai persa a causa di un crollo recente, una suggestiva decorazione di muschi stillanti che in parte occultano l’antro. Questo è tutto rivestito di concrezioni calcaree e la luce che filtra dei muschi crea con l’acqua un piacevole gioco di riflessi. Tutto il percorso suggerisce una vitalità propria della spazialità barocca. Anche se se ne discosta per quanto concerne la composizione planimetrica in quanto il paesaggio ideale del XII secolo era orientato su schemi geometrici con un asse longitudinale ed un fuoco centrale, nella dinamica continua tra il centro e l’estensione all’infinito. Tuttavia la retorica delle artistiche fontane, il senso del percorso e della meta, l’idea costante di estensione continua, suggerita dalla presenza del mare, si collegano al giardino barocco.(...)
Rosalba De Feo
Fontane in Città – XII Settimana dei Beni Culturali I luoghi del patrimonio, Salerno 1997
Edizioni Menabò
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