La fontana in fase di restauro
Per la conservazione e la ripresentazione dell’autenticità storica della fontana e delle testimonianze culturalmente significative stratificatesi sull’opera si è resa necessaria un’approfondita conoscenza della stessa che ha consentito anche la pianificazione del progetto di restauro.
La fontana è costituita da una vasca in muratura a forma trilobata su cui poggia una colonna in marmo che a sua volta sostiene la parte esterna modellata a conchiglia della vaschetta superiore. Da qui l’acqua defluisce nella vasca grande attraverso quattro canali; ….La vaschetta superiore si realizza a 1,30 m di altezza dal fondo della vasca grande grazie ad una nicchia semicircolare coperta da una cupola semisferica, con un’altezza totale di 3,50 m: essa contiene un livello massimo di 12 cm di liquido. Qui è presente un elemento in muratura con tre vaschette di grandezza decrescente verso l’alto da cui l’acqua defluisce grazie a dei fori di 3 cm. …L’elevato strutturale della fontana rimane per 3,40 mt addossato al terrapieno sul quale si realizzano gli attuali giardini del TAR. La condizione di interro dell’elevato strutturale della fontana consentiva all’acqua di penetrare facilmente e di affiorare con i ben noti danni sulla superficie degli intonaci. Al fine di evitare lo stesso degrado alla nuova stesura di intonaco si è ritenuta opportuna la realizzazione di una intercapedine profonda 2 mt e larga 1 mt che ha rimosso in modo drastico ogni penetrazione di umidità…
…Le opere di scavo ci hanno permesso di conoscere le caratteristiche del rivestimento originario che era costituito da una malta povera 3-5 cm a base di calce, pozzolana, chamotte e da uno strato di stucco bianco con uno spessore di 0,3-1 cm su cui era stata realizzata una tinteggiatura base di calce di color beige. Per una conoscenza approfondita della superficie originaria durante le opere di scavo sono stati individuati e prelevati alcuni campioni significativi su cui è stato effettuato uno studio chimico-stratigrafico. Questa ricerca è stata di notevole importanza per il prossimo intervento di restauro che avrà come obiettivo il recupero sia del linguaggio architettonico originario che di quello connesso all’uso degli stessi materiali linguaggio della materia…
…Visto lo stato attuale della fontana il nostro intervento sarà un restauro filologico con cui, grazie ai dati emersi nella prima fase conoscitiva, si potrà restituire una lettura dell’originario aspetto materico e architettonico. La nostra opera di recupero è destinata ad una fontana che oggi conserva solo in piccola parte il disegno e i materiali originari. Non si tratta di semplice ripristino spacciato per restauro filologico come scrive G. Carbonara 1996 Restauro che non deve, come troppo spesso avviene, sottrarre al godimento le opere, ma che ha lo scopo di salvarle consentendo che sussistano il più a lungo possibile, come parti esteticamente e storicamente vive nella nostra società; meglio se nell’ambiente per il quale sono state create e nel quale conservano tutto il loro significato come parole di un discorso… Grazie ai dati emersi sia dall’indagine macroscopica di scavo che dall’analisi chimico-stratigrafica, la finitura delle superfici sarà ripristinata con l’intento di recuperare e di conservare il ricordo dell’aspetto originario. Diego Guarino
Fontane in Città – XII Settimana dei Beni Culturali I luoghi del patrimonio, Salerno 1997 Edizioni Menabò
Il progetto di restauro
La documentazione grafica dello stato della fontana prima dell'intervento di restauro
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