Particolare del quadriportico. Fotografia di Corradino Pellecchia
La forma della chiesa non fu scelta dal Guiscardo ma certamente da Alfano I, arcivescovo di Salerno e monaco benedettino, assiduo frequentatore dell'Abbazia di Montecassino per la quale elaborò i versi dei tituli che accompagnavano la decorazione delle pareti. Egli dovendo costruire la nuova cattedrale ispirò la forma e la pianta proprio alla chiesa cassinese fatta edificare da Desiderio fra il 1066 ed il 1071. Quest'ultimo, nell'ambito di un recupero della tradizione paleocristiana, aveva preso a modello la basilica del suo predecessore aggiornata sulle novità carolingie, per cui inserì il transetto triabsidato, che nell'architettura altomedievale dell'Italia Centro Meridionale era assolutamente inesistente.
Come l'edificio desideriano anche la cattedrale di San Matteo presenta una pianta articolata in un corpo longitudinale a tre navate con uno trasversale, il transetto, con tre navate, e un quadriportico.
Ma un'analisi più approfondita dello spazio indica che la chiesa di Alfano si colloca nel panorama regionale come un elemento di assoluta novità, nonostante la forma tradizionale.
La prima novità viene dalla cripta ad aula, con lo spazio scandito da colonne e con le absidi in corrispondenza con quelle del transetto superiore. Questa tipologia, ben conosciuta nell'Europa del Nord ed in Italia Settentrionale, era assolutamente inusuale in Italia Centro-meridionale. In San Pietro come a Montecassino la cripta era un vano angusto, corrispondente ad un Martyrium, la sepoltura del santo. Ed è da Salerno che questo tipo di ipogeo si irradia negli altri centri, prima a Ravello, poi ad Otranto e quindi a Sant'Agata dei Goti.
Dall'analisi alle misure dello spazio, viene fuori una concatenazione di numeri che lasciano intravedere una corrispondenza armonica, che si potrebbe definire di tipo modulare.
I rapporti esistenti fra i corpi costituenti la chiesa indicano come riferimento basilare la profondità del transetto, uguale a metri 15,80. La lunghezza della basilica, che dal centro dell’abside maggiore alla porta centrale misura 79 metri è uguale esattamente a cinque bracci della crociera, di cui du meta’ sono collocate all’estremita’, una costituente l’abside e l’altra l’ingresso. La navata centrale, davanti al muro dell’iconostasi, nello spazio vuoto, misura circa 15,50, sostanzialmente la stessa del transetto. In questo modo si delinea un quadrato ideale al centro della crociera, che scandisce anche gli altri spazi. L’intera lunghezza, pertanto, e’ uguale a 5 quadrati. La larghezza della chiesa, nonostante le trasformazioni barocche, è uguale a circa il doppio del transetto, cioè 31,6 o 31,8. L'altezza è uguale a metri 23,70, cioè una volta e mezza. La profondità dell'abside è uguale a metri 7,90, la metà del transetto, mentre le absidi laterali sono la metà di quella centrale, e misurano metri 3,85, un quarto. Antonio Braca Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno
Cattedrale di San Matteo. La pianta
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