Addossato al lato meridionale del quadriportico è collocato il monumentale campanile normanno, che si eleva in altezza per quasi 52 metri con una base di circa 10 metri per lato. Da una lapide murata sulla fronte meridionale si legge che committente fu Guglielmo da Ravenna, arcivescovo di Salerno dal 1137 al 1152. L'epigrafe è la seguente TEMP(O)R(E) MAGNIFICI / REG(IS) ROG(ERI) W(ULIELMUS) EP(ISCOPU)S/ A(POSTOLO) M(ATTHEO) ET PLEBI DEI.
Esso è composto di quattro cubi e termina con un tiburio a cupola. La sua composizione risponde ad una precisa esigenza statica in quanto i primi due piani, indubbiamente più pesanti, sono in travertino e costituiscono una solida base di sostegno. Gli altri due piani sono in blocchetti di laterizio, certamente più leggeri. Tutti i piani sono alleggeriti da ampie bifore che scaricano i pesi lateralmente sugli angoli.
La torretta costituisce la parte più interessante con la decorazione ad archi a tutto sesto intrecciati con alternanza regolare di diversi materiali, che contribuiscono ad una ambientazione culturale propria dell'area salernitano-amalfitana. Infine, la cupoletta è demarcata da una fascia con stelle a sei punte.
L'aspetto attuale, che corrisponde a quello originario, si deve al restauro dell'ultimo dopoguerra, che ha liberato l'intera struttura dei pesanti stucchi barocchi e dalle loggette intorno alle bifore, fatte costruire dall'arc. Isidoro Sanchez de Luna nel 1761, che ne avevano pesantemente alterato la fisionomia. Durante il restauro, per proteggere la statica dalle vibrazioni sonore delle campane è stata aggiunta all'interno un'armatura in cemento armato.
Da un punto di vista più strettamente culturale il campanile rientra a pieno titolo nell'architettura del periodo normanno e, per molti versi, si ricollega a quello della cattedrale di Capua, sede dell'arcivescovo Guglielmo da Ravenna prima di Salerno. Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno Fotografia di Vincenzo D'Antonio
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