La cappella storicamente costituiva lo spazio di culto della famiglia Della Calce, già prima della ristrutturazione settecentesca. E’ anche detta della Purificazione come dimostra il soggetto del dipinto collocato sull’altare raffigurante La presentazione al tempio di Gesù, opera del pittore Matteo Chiariello, attivo in città nel terzo decennio del XVIII secolo. L’artista denota una stretta osservanza della cultura della scuola di Francesco Solimena operando ampi prelievi dalla celebre Adorazione dei Magi di Donnalbina.
La struttura marmorea dell’altare, come si evince da documenti recenti, datati 1741, è opera di Giuseppe Bastelli. Nell’intercapedine con la cappella precedente è venuto fuori un affresco rivolto verso la strada, probabilmente appartenente ad una cappella dell’antico cimitero, raffigurante La Madonna con il Bambino e sant’Antonio Abate, la cui fattura denuncia uno stile provinciale della cultura gotica, databile agli ultimi decenni del XIV secolo. Sulla parete di fronte alla porta della scala della cripta, sul lato sinistro della navata, è collocato il monumento funebre in stile neoclassico dell’arcivescovo Antonio Salomone, morto nel 1872, costituito dal busto del defunto all’interno di un clipeo ghirlandato inserito in una struttura semplificata con timpano e poggiante su una base con acroteri di maschere di memoria antica. Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno Fotografia di Corradino Pellecchia
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