Sul lato di fronte alle scale che menano alla cripta è collocato un importante monumento funebre composto da due parti di epoche diverse. La cassa corrisponde al reimpiego di un sarcofago romano, mentre la copertura è una lastra con altorilievo di un guerriero angioino defunto con il proprio abbigliamento militare, erroneamente tramandato come sepoltura di Ruggero Borsa, il figlio ed erede di Roberto il Guiscardo, morto nel 1111. Sul pettorale è ben evidente a tutto campo una grande stella con otto punte, riferibile alla nobile famiglia Stellati che proprio in quell'area del duomo aveva una propria cappella.
La datazione del coperchio dovrebbe essere collocata al primo quarto del XIV secolo. A questo periodo dovrebbe essere collocato anche il reimpiego del sarcofago. Il sarcofago è costituito da una cassa ovale a lenòs con il fronte ed i lati decorati ad altorilievo con la rappresentazione del mito di Bacco ed Arianna con tiaso dionisiaco. Nel registro inferiore è rappresentata una scena di vendemmia con un satiro che versa nella tinozza i grappoli d'uva mentre altri tre, tutti nudi, vi danzano dentro per pestarla. Nella parete superiore è murata la lastra di sepoltura, datata 1577, del colonnello Giovanni Antonio Della Calce, seguito dalla lastra tombale dell’arcivescovo De Ostos, morto nel 1695. Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno Fotografia di Michele Calocero
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