L’interno del coro è ricoperto lungo tutto il perimetro dagli stalli lignei donati dall’arcivescovo Girolamo Seripando 1554- 63, in sostituzione di un altro più antico. La sua struttura attuale risente di molteplici mutilazioni e adeguamenti avvenute nel tempo, di cui è documentata quella dei primi decenni del Settecento quando furono segati alcuni stalli per l’ampliamento dei pilastri laterali.
Dai documenti di commissione si viene a sapere che, in origine, era composto di ben 46 posti con vari elementi di completamento come le portelle che chiudevano da ambo i lati il recinto, un mobile per la conservazione dei libri sacri, un lettorino e la sedia arcivescovile, tutti pezzi scomparsi. Oggi, è composto di 36 stalli superiori e 24 inferiori distribuiti simmetricamente su ambo i lati. Alcune spalliere sono scolpite a rilievo, due con lo stemma dell’arcivescovo Seripando, una con quello del casato dei reali di Spagna ed un altro ancora con l’immagine di San Matteo con l’angelo.
Nel panorama dell’arredo ligneo liturgico il coro della cattedrale occupa un posto non secondario in quanto costituisce, nonostante le lacune e le manomissioni, una delle prime opere in intaglio conosciute e documentate in Campania.
Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno Foto di Michele Calocero
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