Nel centro dell’abside principale, sopra sette gradini tipici della dignità papale, è collocata la cattedra di Gregorio VII, rinvenuta durante i lavori di restauro degli anni Trenta del XX secolo. Essa ha una linea molto sobria con due braccioli laterali in marmo e uno spazio vuoto centrale dove si inseriva lo scanno ligneo, e la parete ricoperta da una ampia fascia musiva centinata. Il maggiore interesse artistico è dato dai due braccioli, la cui parte anteriore è scolpita a formare una grintosa e nervosa zampa fierina sormontata da una testa leonina, secondo una consuetudine tipica dei troni imperiali e vescovili del Medioevo.
In scultura questo modello scultoreo si ritrova già nella decorazione dei piedi di tavolo romani del I secolo d.C.. La forma tondeggiante della testa si ritrova anche nelle protomi leonine che decorano il sottarco del primo valico della navata sinistra. La medesima qualità scultorea con un profondo effetto plastico si trova nella coppia di leoni addossati che coprono la parte alta del pilastro interno di sinistra della crociera. La forma dell’occhio a goccia consente un inserimento nella produzione artistica dell’XI secolo dell’area beneventano-pugliese. Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno Fotografia di Michele Calocero
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