Sepolcro Santomango Sulla parete meridionale del transetto, verso l’abside minore, si trova il monumento funebre del nobile salernitano Tommaso Santomango, vescovo di Capaccio, morto nel 1382. La cassa, ricavata da un sarcofago romano rilavorato, è retta da colonnine e decorata dalla immagine centrale della Madonna del melograno o del Granato, la cui venerazione era molto diffusa nell’area pestana. La copertura, secondo la consuetudine è composta dalla lastra marmorea con la scultura del defunto giacente. Affresco Madonna dell’umiltà Al di sopra del sarcofago Santomango, ma senza alcun rapporto storico con esso, si trova in una nicchia gotica un affresco, databile alla metà del XIV secolo, raffigurante la Madonna dell’umiltà perché la Vergine con il Bambino al seno è raffigurata seduta in terra. Al suo fianco destro è rappresentato un santo indecifrabile per la corrosione della pittura, mentre alla sua sinistra è dipinto in piedi un secondo santo con il saio, il bastone episcopale e un libro, al cui lato si leggono le lettere finali di una scritta, leggibili come ... RINUS. Secondo alcune interpretazioni si tratterebbe di San Severino, da non confondersi con il nobile casato. La fattura del dipinto, invece, riconduce alle stesure giottesche napoletane introdotte dalla cerchia di Roberto d’Oderisio, attivo proprio negli anni centrali del XIV secolo. Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno Fotografia di Vincenzo D’Antonio
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