Braccio di san Matteo, documentabile attraverso le fonti all’arcivescovo Urso Minutolo (1330-33), composto da una mano benedicente che fuoriesce da una manica con ampie pieghe poggiante su una base retta da zampe ferine, secondo uno stretto repertorio gotico.
Prezioso pastorale gotico detto di San Matteo per l’immagine del santo con l’angelo rappresentata nel riccio. La parte alta del bastone è fasciata con uno straordinario tempietto gotico con una serie di santi sott’arco con una alta guglia di rimembranza iberica. Dalle fonti storiche si sa che il pastorale apparteneva all’arcivescovo Niccolò Piscicelli; la datazione dovrebbe collocarsi nel terzo quarto del XV secolo.
Reliquiario della Vergine, così chiamato perché si credeva che vi fosse conservato un capello della Madonna, è costituito da un modellino di cattedrale gotica nordica in argento dorato e cristallo di rocca, All’interno è collocata una cima di lampada islamica medievale, databile al X secolo. La struttura poggia su una base con leoncini accovacciati, sulla quale si notano gli stemmi smaltati dell’arcivescovo Guglielmo Sanseverino 1364-78.
Reliquiario con il Dito di santa Caterina, inserito in una coppa cavalleresca in cristallo di rocca con anse a forma di draghi , databile alla fine del XV secolo e riconducibile a botteghe venete.
Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno
Fotografie di Vincenzo D’Antonio
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