Gran parte dei reperti rinvenuti durante gli scavi nell’area archeologica di Fratte sono attualmente conservati ed esposti al primo piano del Museo Archeologico Provinciale di Salerno e provengono principalmente dall’abitato e dalle necropoli.
La documentazione dell’abitato, tra il VI e il IV sec. a.C., consiste in numerose terrecotte architettoniche figurate, tra cui antefisse, acroteri, sime, materiale lapideo e terrecotte votive pertinenti all’area santuariale. Tra le terrecotte arcaiche, di particolare interesse è l’antefissa a maschera raffigurante il volto di Acheloo, divinità fluviale.
Tra le terrecotte, invece del IV sec. a.C., una menzione speciale merita un acroterio laterale a protome di cinghiale, con il canale di scolo all’interno del muso.
Una sezione a parte espone i corredi della necropoli di Fratte. Le tombe di VI e V sec. a.C., scavate sistematicamente nella zona a nord della cosiddetta Acropoli a partire dal 1927, presentano corredi molto ricchi, nei quali spiccano numerosi vasi greci figurati di eccezionale qualità artistica.
Altri pezzi di corredo sono in bucchero pesante e in bronzo; non mancano gli oggetti di ornamento come le ambre, le fibule, pendagli in bronzo, orecchini ed anelli.
Molti reperti ceramici sono caratterizzati dalla presenza di iscrizioni graffite che spesso designano il vaso e il suo possessore.
Pochi sono i corredi delle tombe di IV e III sec. a.C. scavate alla fine degli anni Cinquanta nella porzione orientale dell’area archeologica di Fratte: i corredi maschili sono contrassegnati dalla presenza di armi e di cinturoni in bronzo, quelli femminili da vasi tipici come la lekane, un recipiente per unguenti e profumi, e il lebes gamikos, ovvero il vaso donato in occasione delle nozze.
Maria Grazia Barone
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