La cripta, come la si vede oggi, corrisponde ai lavori eseguiti agli inizi del Seicento quando il viceré di Napoli Fernando Ruiz de Castro VI, conte di Lemos, per volontà dei sovrani di Spagna Filippo II e Filippo III finanziò l’intervento nelle cripte di Salerno ed Amalfi. Gli architetti Domenico Fontana e suo figlio Giulio Cesare hanno reso scenografico e funzionale lo spazio intorno alla tomba di san Matteo. Hanno progettato una doppia statua bifronte del santo, eretta sopra il sepolcro, con un doppio altare, in modo che accedendo alla cripta dalle due scale laterali ci si trovasse nella medesima condizione di poter seguire la messa. La doppia statua in bronzo fu fusa utilizzando lo stesso modello. Fu realizzata dallo scultore fiorentino Michelangelo Naccherino, del quale si nota la firma con la data 1606 sul mantello del santo. Antonio Braca, Guida illustrata alla Cattedrale di San Matteo, 2018 by Opera edizioni, Salerno Fotografia di Michele Calocero
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