Foto Vincenzo D'Antonio
Al primo decennio del Settecento va datato l’affresco di Michele Ricciardi raffigurante La visione di sant’Idelfonso.
L’opera più antica è la tavola di Andrea Sabatini, datata 1523, raffigurante La Vergine con il Bambino e santi e una suora orante, collocata su uno degli altari a destra. Si tratta di un dipinto che, nonostante i richiami raffaelleschi, denuncia ancora fresco l’interesse per l svolta manierista di qualche anno prima nella Madonna di Costantinopoli del Museo Diocesano di Salerno e Le nozze mistiche di Santa Caterina del convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore .
Al primo quarto del secolo XVII deve essere collocata la grande tela a capoaltare raffigurante Il martirio di san Giorgio, opera di un pittore tardomanierista che nella parte centrale con la decollazione del santo è sollecitato dall’omonimo soggetto realizzato da Luca Cambiaso per la chiesa di San Giorgio a Genova.
Altri dipinti riportano al periodo di ultimazione dei lavori nella chiesa. Si tratta di almeno tre tele raffiguranti San Gregorio Magno, La Sacra Famiglia con san Giovannino, La visione di san Nicola di Bari, datate 1669, opere di Giacinto De Populi, indicato dal De Dominici come allievo di Massimo Stanzione . Alla stessa cultura tardonaturalista rimanda un altro dipinto, oggi, conservato presso la Guardia di Finanza, raffigurante Le sante Tecla, Archelaa e Susanna.
Intorno al 1690 fu realizzato da Francesco Solimena il dipinto raffigurante San Michele Arcangelo, che si colloca in una fase stilistica del pittore caratterizzata da un recupero, in chiave barocca, del tenebrismo naturalistico, mentre da un punto di vista iconografico riprende l’omonimo dipinto del padre per il duomo di Sarno. Proprio questa datazione era già stata proposta dal Bologna, confutando il De Dominici che aveva associato l’opera agli affreschi della stessa chiesa . Una importante conferma documentaria per la datazione viene dalla badessa Isabella Pinto, la quale afferma come nel secondo triennio di badessato have incominciato a metter tutta la chiesa in oro , e farvi una nova cappella con un quadro di prezzo di San Michele Arcangelo. (BOLOGNA 1958,p. 74. BOLOGNA in The Art Quaterly, pp. 35-62. BRACA in Angelo e Francesco Solimena ,p.. 119).
Antonio Braca
Foto Vincenzo D'Antonio
Foto Carmine Aquino
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