Gli affreschi della prima fase, stilisticamente omogenei, rappresentano una teoria di santi, dei quali sono riconoscibili solo due, san Bartolomeo e sant’ Andrea, mentre degli altri si individuano solo due metà ed una testa. La fattura dei dipinti denota, per l'epoca, un alto livello qualitativo, dove le forme rudi e robuste dei santi non scadono mai nelle approssimazioni e nelle ingenuità di altri cicli pittorici altomedievali.
Le immagini esprimono una netta bidimensionalità resa da una tecnica linearistica che definisce i contorni con una pesante linea e poi provvede alla stesura dei colori. Questi aspetti si possono trovare anche nelle illustrazioni delle pergamene beneventane del Benedictio fontis e del Pontificale della Biblioteca Casanatense di Roma ( Ms B I 13), e dell'Exultet 9820 della Biblioteca Apostolica Vaticana ed indirettamente nel ciclo di Olevano sul Tusciano. In tal modo si definisce un ambito culturale collocabile alla fine del X secolo.
Non mancano, però, alcuni aspetti tecnici, come il panneggio con il cosiddetto contrappunto, che richiamo la prima pittura medievale campana del IX secolo, ciclo di Epifanio a San Vincenzo al Volturno. Il richiamo alla pittura bizantina, che pure è stato invocato, è marginale e limitato alla frontalità della iconografia.
Antonio Braca
Fotografie di Vincenzo D’Antonio soggette a copyright/Soprintendenza ABAP di SA e AV
|