Primo sopralluogo oggi tra Comune, Soprintendenza e Università per il via all’intervento di valorizzazione del parco archeologico di Abellinum.
I docenti dell’Unisa, i funzionari della Soprintendenza incontreranno questa mattina presso la Civita di via Manfredi il sindaco e l’Amministrazione alla luce della convenzione sottoscritta mesi fa per la realizzazione di programmi di studio e conoscenza e la riqualificazione dell’area archeologica.
«Sarà una giornata di formale avvio delle attività previste dalla convenzione – anticipa il sindaco di Atripalda, Giuseppe Spagnuolo -. In primo luogo ci sarà la presa di conoscenza del luogo per poi passare ad una fase organizzativa».
Un accordo che vede come parti contraenti il Comune del Sabato, la Sopraintendenza Archeologica di Salerno e Avellino, nella persona della Sopraintendente Francesca Casule e il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno, nella persona del professore Luca Cerchiai. E questa mattina il primo cittadino, unitamente al consigliere comunale delegato all’area archeologica Salvatore Antonacci si incontreranno con la dottoressa Silvia Pacifico, funzionario archeologo della Soprintendenza, il professor Giacomo Pardini del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (UNISA), il professor Alfonso Santoriello docente di Archeologia dei Paesaggi (UNISA), le professoresse Aquino e De Falco per il DIFARMA (Unisa), il professor Barra per i rilievi archeologici e il dottor Rizzo del CNR per la diagnostica geofisica.
«Un primo avvio di questa attività – prosegue il sindaco -. Da domani si incomincerà a stilare una programmazione più dettagliata del piano triennale di intervento. Domani (oggi ndr.) sarà una bella giornata per Atripalda e per chi ci tiene al recupero del parco archeologico e delle nostre preesistenze storiche e archeologiche».
Nell’ambito di un articolato programma pluriennale finalizzato allo studio, alla tutela e alla valorizzazione dell’antico centro e del suo territorio, si punterà ad affrontare le importanti problematiche storico-archeologiche ancora aperte, la promozione dei programmi di conoscenza, valorizzazione e riqualificazione dell’area archeologica attraverso ricerche di archivio e bibliografiche, ricognizioni archeologiche e geomorfologiche, in previsione anche di future indagini di scavo.
Le attività del Dipartimento Universitario messe in campo avranno un percorso triennale e saranno molteplici e all’avanguardia. Verranno effettuate ricognizioni archeologiche di superficie, geomorfologiche e archeomorfologiche, prospezioni geofisiche (magnetiche, elettriche e radar), oltre naturalmente ad una campagna di rilievo fotogrammetrico aereo e terrestre, laser scanning e modellazione image-based, per una mappatura e verifica dell’emerso e del “non visibile” per avviare una nuova stagione di scavi.